Giuseppe Barba, 66 anni, ex suocero di Salvatore Lupo ucciso il giorno di Ferragosto a Favara, resta in carcere con l’accusa di essere lui l’assassino. Il Gip del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha convalidato il fermo richiesto dal Procuratore Luigi Patronaggio e dai PM Paola Vetro e Chiara Bisso, ed ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Giuseppe Barba, difeso dall’avvocato Salvatore Pennica, nell’udienza di convalida, si era proclamato innocente e dopo si era avvalso della facoltà di non rispondere. Il legale, di contro, aveva chiesto al giudice di non convalidare il provvedimento di custodia ponendo alcune eccezioni sugli accertamenti tecnici che “non sarebbero stati eseguiti nel totale rispetto delle procedure e delle garanzie di legge”.
Secondo l’accusa l’ex suocero avrebbe ucciso Salvatore Lupo per motivi economici e per i dissidi scaturiti dopo la separazione con la moglie. Giuseppe Barba sarebbe stato tradito dalle immagini video di alcune telecamere di sorveglianza, che hanno immortalato una Fiat Panda mentre effettua un tragitto nella direzione della via IV Novembre, dove si trova il bar dove è stato ucciso Totò Lupo. Proprio sulla Fiat Panda del Barba, attraverso l’esame dello Stub, sono state trovate tracce di polvere da sparo.