I fratelli Franco e Totò Li Causi hanno reso grande la musica popolare siciliana in tutto il mondo, hanno rivoluzionato il modo di eseguirla. Molti dei loro brani sono stati registrati per la prestigiosa casa discografica “Cetra” e resi popolari con la diffusione radiofonica in tutto il Mondo. Il loro brano più famoso, “Vitti ‘na crozza” è il leitmotiv nella colonna sonora del film “Il cammino della speranza” del 1951,con la regia di Pietro Germi, girato a Favara.
Un importante recupero della memoria di quanto fatto dai Fratelli Li Causi è stato fatto da Giuseppe Maurizio Piscopo e Antonio Zarcone. Sono loro gli autori del libro-cd “VITTI NA CROZZA – La storia e la musica dei fratelli Li Causi, due grandi musicisti siciliani”. In allegato al libro un cd audio con musiche eseguite dal maestro Tom Sinatra. Piscopo e Zarcone, entrambi nativi di Favara, hanno riunito i loro due destini artistici e professionali nel rievocare l’opera preziosa di questi due grandi artisti a cui si deve la composizione di oltre duemila brani, un repertorio immenso, variegato e vastissimo. I due Autori si sono ritrovati nella stessa città dove sono nati, Favara, dove la loro storia culturale e umana ha avuto inizio, nel momento in cui hanno costituito prima un duo e poi il Gruppo Popolare Favarese.
Nella scheda editoriale della Lilit Books, la casa editrice di “Vitti na crozza”, si legge tra l’altro: “Franco e Totò Li Causi sono stati due grandi musicisti siciliani e internazionali che hanno reso Agrigento come Vienna città della musica. I due fratelli che costruivano i loro strumenti con le loro mani, sono riusciti a portare la Sicilia in ogni parte del mondo. Hanno composto più di duemila brani ed hanno registrato per la Cetra. La radio e le tournèe li ha resi famosi. Sono conosciuti per la canzone Vitti’Na Crozza , colonna sonora del film di Pietro Germi “Il Cammino della Speranza”, girato a Favara nel 1951 tratto dal libro di Nino De Maria Cuore negli abissi”.
“Vitti na crozza” racconta la loro appassionante storia, e contiene un raffinatissimo cd con le musiche dei fratelli Li Causi rieseguite dal Maestro Tom Sinatra, erede spirituale dei due grandi musicisti e accompagnate da Olga Bergeza alla fisarmonica, Giuseppe Porretta al violino, Mauro Cottone al violoncello e si conclude con una particolare interpretazione di Vitti ‘Na Crozza cantata da Antonio Zarcone con gli arrangiamenti di Tom Sinatra. Nel libro è presente una galleria di foto storiche fornite dai figli Davide e Franco Li Causi curate dal fotografo Angelo Pitrone. La prefazione è di Marco Betta, compositore e direttore artistico del teatro Massimo di Palermo, mentre la postfazione è di Carlo Aonzo, musicista e concertista internazionale.
Antonio Zarcone: “Erano anni che sognavo di far rivivere la musica dei fratelli Li Causi che hanno lasciato un grande patrimonio culturale all’umanità e la loro storia non poteva rimanere dannatamente in oblio, sarebbe stata una vera ingiustizia per tutti i siciliani e non solo! Attraverso la storia di Tom Sinatra viene raccontata la sua infanzia vissuta a casa Li Causi, con un velo di commozione. In sala di incisione ha realizzato una vera magia: ha fatto rivivere l’atmosfera e lo stile di quegli anni ed ha eseguito 15 brani in maniera impeccabile che stupiranno gli ascoltatori e resteranno nella storia della musica”.
Tom Sinatra: “Franco e Totò Li Causi sono stati due Grandi Musicisti della platea internazionale che hanno esportato la tradizione siciliana in giro per il mondo. Specialmente nel dopoguerra hanno portato in Italia la modernità che qui era inesistente o quasi. Solo chi riusciva a sbirciare su Radio Londra conosceva l’esistenza di certa musica… Con questo lavoro vogliamo promuovere la Cultura e mettere i Fratelli Li Causi al loro giusto posto insieme alla loro Grande Musica. I fratelli Li Causi sono i mentori della mia musica e del mio percorso artistico”.
Maurizio Piscopo: “Negli anni settanta con Antonio Zarcone lavoravamo a Milano. Qui abbiamo incontrato Virgilio Savona del quartetto Cetra, Michele Straniero e Dario Fo. Da questi grandi Maestri abbiamo appreso cosa vuol dire fare ricerca. Gli anni ci hanno fatto maturare e riscoprire sempre di più le nostre radici che non vanno cancellate ma tutelate e restituite alle nuove generazioni per crescere e migliorare la nostra società che ha una storia millenaria”.