Gaetano Scorsone
Come annunciato dal Consiglio Pastorale Cittadino mercoledì 13, alle ore 18:00, la Reliquia del Beato Rosario Angelo Livatino è giunta a Favara presso la Chiesa della Beata Maria Vergine del Carmelo per iniziare la sua peregrinatio che la porterà presso le comunità parrocchiali e alcune Scuole cittadine, comprendendo anche la Casa Circondariale “P. Di Lorenzo”con una Celebrazione eucaristica concelebrata da tutti i sacerdoti della città nella mattinata di giovedì 14.
Ad accogliere la Reliquia il Clero cittadino al completo, il Commissario Straordinario del Comune, Dott. Filippo Nasca – accompagnato dal Capo di Gabinetto Giuseppe Pullara -, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Agrigento, Maggiore Marco La Rovere, il Comandante della locale Tenenza dei Carabinieri , Ten. Fabio Armetta con il Maresciallo Ordinario Beatrice Quattromini e due Carabinieri in Grande Uniforme Storica.
Presenti anche rappresentanze di varie realtà associative della città che hanno arricchito il saluto e amplificato la devozione coralmente espressi nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.
A presiedere la Celebrazione Eucaristica l’Arcivescovo di Agrigento, don Alessandro Damiano al quale l’Arciprete don Giuseppe D’Oriente ha rivolto il saluto di benvenuto a nome dell’intera comunità cittadina.
La celebrazione è stata curata in tutti gli aspetti liturgici e ha guidato l’assemblea ad un partecipato momento di riflessione affinché si potesse interiorizzare e ben percepire il reale valore del sacrificio del Beato Martire della Giustizia e della Fede.
L’invito lanciato dall’Arcivescovo ai presenti è stato, infatti, quello per una più matura e coerente testimonianza di fede e di impegno civile capace di scrollare di dosso tutte quelle incrostazioni che, talora, offuscano la vista e plagiano il pensiero, facendo smarrire la via del Bene Comune, della Giustizia e della Legalità.
Che il sacrificio dei tanti Beati della legalità e della fede, fra cui il ricordato Rosario Angelo Livatino, possa destare le coscienze da un colpevole letargo e indirizzarle verso l’atteso progresso di una nuova civiltà in cui non scorra più il sangue di innocenti e dove, invece, possano sbocciare numerosi fiori capaci di diffondere il profumo di una nuova stagione di armoniosa e inclusiva fraternità.