Presso Farm Cultural Park di Favara ritorna SOU la Scuola di Architettura per bambini, la prima in Italia, la seconda al Mondo, nata nel 2015 con la missione di stimolare la riflessione, la progettazione e l’azione per un miglioramento della società ma anche di promuovere ed educare a valori di accoglienza, partecipazione, tolleranza e solidarietà, generosità e impegno sociale.
“Vogliamo che i nostri bambini possano essere abituati alla libertà del pensiero, alla magia della creatività, alla vocazione a realizzare dei sogni collettivi, al desiderio di rendere possibile, l’impossibile”. Questo il pensiero di Florinda Saieva e Andrea Bartoli, fondatori di FCP, quando hanno deciso di dar vita a SOU. La scuola di architettura per bambini nasce proprio all’interno di Farm, uno dei centri culturali indipendenti più influenti del mondo culturale contemporaneo e uno dei progetti più effervescenti di ripensamento e rinascita di città.
SOU offre ai bambini dai 6 ai 12 anni attività educative dopo scuola legate all’urbanistica, all’architettura e all’ambiente, ma anche all’arte, al design, all’agricoltura urbana e all’educazione alimentare. A dirigere la scuola quest’anno è stato chiamato l’architetto Lillo Giglia: ” Insegnare in una scuola di architettura per bambini non è cosa affatto semplice, ma è un grande privilegio – ci dice – perché i bambini sono in grado di trasmettere una grande energia e, nello stesso tempo, si ha la certezza di agire mossi da un grande senso di responsabilità. Sou è un progetto ambizioso – continua Lillo Giglia – dedito a insegnare ai piccoli studenti l’amore per il bello e la progettualità attiva come mezzi per ottenere cambiamenti sociali. Il percorso svolto dai ragazzi include tutti i principi della disciplina in senso ampio, le sue complessità e le sue sfumature”.
La sede centrale di SOU sono “I sette cortili” di Farm, ma lezioni e laboratori si terranno anche presso Palazzo Miccichè, Palazzo Cafisi e QUID vicolo Luna. A fare da docenti illustri architetti, artisti, visionari, botanici, liberi professionisti, manager di organizzazioni sociali e docenti universitari. Ogni lezione sarà suddivisa in due parti, nella prima parte della giornata si svolgerà una lecture frontale da parte del docente, la quale introdurrà il tema del giorno e sarà propedeutica al laboratorio. La seconda parte sarà, appunto, dedicata al laboratorio, “un’officina di metodo”, dove si progettano e sperimentano i progetti didattici a base interdisciplinare.
Ieri il primo giorno di scuola con il saluto del patron Andrea Bartoli e la prima lezione del direttore Lillo Giglia.