Si è conclusa ieri sera, nella parrocchia dei SS. Pietro e Paolo, la permanenza a Favara della Reliquia del beato Rosario Angelo Livatino, ovvero la camicia azzurra intrisa di sangue, bucata dai proiettili dei sicari mafiosi, indossata dal giudice ragazzino il giorno dell’attentato: segno tangibile di un’esperienza di vita cristiana vissuta fino al dono di sé.
Osservando da vicino la teca in argento del beato si possono scorgere: all’apice del lato frontale, le lettere in oro S. T. D. , iniziali delle tre parole latine Sub Tutela Dei, riportate, poi, una alla volta, negli altri tre lati del reliquiario. Le tre lettere furono trovate nell’agenda rinvenuta accanto al suo corpo ed in fondo ai sui scritti in tutte le sue agende; Sub tutela Dei non significa solo mettersi sotto la protezione di Dio, ma sotto il Suo sguardo.
La teca, poggia sul codice penale, ma alla base del reliquiario, così come alla base della vita del Beato, figura il Vangelo.
Il reliquiario, con la camicia intrisa di sangue indossata il giorno dell’assassinio, la cui peregrinatio ha avuto abbrivio da Canicattì (città natale del beato Livatino) il 19 settembre, è stata accolta mercoledì 13 ottobre in piazza Carmine dove alle ore 18.30, l’Arcivescovo, mons. Alessandro Damiano, ha presieduto la S. Messa Solenne concelebrata dai presbiteri della città. La reliquia è, poi, rimasta esposta per la preghiera e le visite personali fino alle ore 21:00.
Il giovedì 14 ottobre, in mattinata, il reliquiario ha visitato il carcere Petrusa ove la Celebrazione Eucaristica è stata concelebrata dai sacerdoti della città. Alle 17:00 è stata accolta nella Parrocchia San Calogero e, dopo la Santa Messa solenne delle 18:30, è stata accolta, alle 19:30 nella parrocchia S. Giuseppe Artigiano. Nel salone attiguo si è, di seguito, svolto un convegno organizzato dal Consiglio pastorale cittadino “Area Padre Pino Puglisi” dal titolo: “Beato Rosario Angelo Livatino: la fede, l’umanità e l’impegno dell’uomo e del magistrato”.
In data 15 ottobre il Reliquiario ha visitato le scuole della città: Scuola Alberghiera IPPSSEOA “G. Ambrosini”, Istituto Comprensivo: G. Guarino” e “Berasgliere Urso Mendola”. Alle 16:30 è stato, indi, accolto al Convento S. Antonio da Padova- Frati Minori di Favara con Santa Messa Solenne alle 18:30 seguita da un intenso momento di preghiera alle 20:30 all’interno del quale, per idea del parroco Don Calogero Lo bello, è stato incardinato un suggestivo monologo-dialogo del giudice ragazzino con la madre celeste-terrena, scritto da Antonella Morreale con la collaborazione di Lilia Alba, ed interpretato da Carmelo Capodici e Giusi Urso.
La sosta del reliquiario a Favara si è conclusa ieri, sabato 16 ottobre: alle 17:00 è stato accolto nella Parrocchia SS. Pietro e Paolo dove, alla Solenne Concelebrazione eucaristica delle ore 18.30, presieduta dal Vicario Generale Don Giuseppe Cumbo e concelebrata dal clero, è seguito l’Atto di Affidamento al Beato della Città di Favara.
Hanno chiuso l’incontro, Carmelo Capodici e Giusi Urso replicando l’interpretazione del monologo-dialogo del giorno prima.
Il passaggio della reliquia del beato Livatino a Favara al di là della devozione, è stata l’occasione per dare giusto risalto, ancora una volta, ai i valori della giustizia, della legalità, della coerenza di vita e della santità vissuta nel quotidiano, valori tutti incarnati nell’esperienza di vita cristiana del beato Rosario Angelo Livatino.