Ieri pomeriggio, alcuni volontari, membri del gruppo comunale A.I.D.O. di Favara “Nunzio Papa”, si sono armati di pennelli e di buona volontà ed “hanno seppellito” sotto uno strato di colore le 5 enormi scritte nere o blu che deturpavano il muro di cinta del cimitero di Piana Traversa.
Queste campeggiavano sia lungo la via G Ambrosini che sul frontale di via Capitano Callea offendendo il decoro di un luogo di memoria e di preghiera.
Chi deturpa lo fa senza chiedere il permesso, non è a dirsi lo stesso per chi si adopera allo scopo di ripristinare il bene comune.
Il Gruppo Comunale A.I.D.O. di Favara, infatti, approssimandosi la solenne Commemorazione dei defunti, si è attivata in data 20 ottobre inviando richiesta del nulla osta a procedere al responsabile P.O. Uff. Tecnico del Comune di Favara, ing. Alberto Avenia, che l’ha prontamente accolta.
“ Le operazioni di cancellazione cui si vuole procedere, con spirito di servizio civico e di volontariato- si legge nell’istanza- comportano il ripristino della uniformità cromatica delle superfici oltraggiate dalle imbrattanti scritte, con il recupero delle ordinarie condizioni di decoro e di pulizia visiva. Nel piano di recupero si vuole pure inserire la bonifica estetica del muro perimetrale dell’ex carcere di Piazza della Vittoria, interessato pur esso da sconce scritte che stridono con gli sforzi che Favara giornalmente compie per salvaguardare l’immagine che le compete.
“Il bene comune è la grande catena che lega insieme gli uomini nella società”– ha affermato citando Tito Livio, Salvatore Urso – presidente del gruppo comunale A.I.D.O. di Favara “Nunzio Papa; “Se ciascuno di noi si adoperasse, nei limiti delle proprie possibilità – ha aggiunto tra una pennellata e l’altra – potremmo tingere la nostra città e la nostra vita di nuovi colori riesumando l’educazione civica e “seppellendo” l’inciviltà.