Dottore Giuseppe Veneziano
Palumbo, un voto popolare, fiduciario, non di parte, anzi contro i voltagabbana. Un voto che si sgancia dalla vecchia concezione di una politica “partitica e clientelare” e si proietta verso la ricerca di una soluzione dei problemi del paese, da tentare di risolvere in modo unitario con la gente, i lavoratori, i giovani, i professionisti, gli uomini di cultura, le donne, la chiesa, la scuola, le associazioni e tutti i consiglieri di buona volontà che hanno a cuore la soluzione dei tanti problemi che attanagliano Favara.
Sì, per la volontà popolare, Palumbo non è il candidato di sinistra che esce con le ossa rotte da questa competizione (appena tre consiglieri su 24) .. ma diventa il candidato di tutti.
In queste elezioni, invero, tra la gente, è bypassato un messaggio forte e chiaro: Antonio Palumbo è una persona per bene, preparato, modesto, lavoratore, il quale ha dimostrato di avere a cuore le sorti del paese e con il quale si può tranquillamente discutere, parlare e contribuire per la risoluzione dei problemi.
Ecco dove sta la novità di queste elezioni, mentre molti hanno disertato perché non credono più al messaggio politico dei partiti…altri, caparbiamente, hanno voluto dare un messaggio al paese….vogliono che la politica finisca di fare gli interessi di parte e gli eletti si interessino del paese, a prescindere dalla loro appartenenza politica.
In queste condizioni, è da stupidi accapigliarsi per la difesa di “potentati politici”, che – al momento del bisogno – scappano o non si trovano mai, ma c’è solo da sbracciarsi e lavorare per Favara.
Sicuramente, il Sindaco, forte di questa investitura, saprà mettere sul tavolo tutti i problemi più impellenti e scottanti che travagliano la nostra popolazione ed i consiglieri tutti, sapranno rispondere alla loro soluzione.
Se non si dovesse comprendere questo messaggio e si dovesse continuare a ricercare interessi di rivincite o di parte, sicuramente estranei al nostro territorio, ne scaturirebbe il caos e l’allontanamento totale della gente dalla politica.
C’è da dire che da queste elezioni è venuto fuori un rinnovamento quasi totale del corpo di consiglieri comunali, i quali, tra l’altro, oltre ad essere preparati, dimostrano di essere consapevoli della situazione incresciosa del paese, per cui c’è da sperare che tutti assieme riusciranno a ritrovare il filo dl collegamento con la gente … i professionisti …. i lavoratori … la classe commerciale e produttrice … le persone di buon senso … al fine di ricreare un grande senso di collaborazione e far nascere in tutti il piacere/dovere di considerare il paese come casa “propria” da curare ed amare.
Di certo, qualche “mestierante” della politica, abbarbicato ancora alle vecchie ideologie, potrebbe obiettare che questo nuovo modo di gestire la cosa pubblica potrebbe essere considerata “una ammucchiata”….. ma se si ha il buono senso di osservare quello che è rimasto dopo la pandemia, ci si rende conto che il mondo non solo è cambiato, ma, ormai, lo si guarda con occhi diversi.
D’altronde, la legge sulla elezione del Sindaco è stata concepita per governare ed eliminare il turpiloquio politico e le continue passerelle che regnavano sino a quella data.
Buon lavoro al Sindaco del popolo.