Giuseppe Maurizio Piscopo
Quando nel giugno del 2016 da Palermo ho appreso la notizia che per la prima volta Favara era stata eletta una donna sindaco, un giovane avvocato e tutti giornali si sono precipitati a fotografarla, anch’io ho voluto vedere il volto di questa ragazza, il primo sindaco rosa della città. La prima cosa che ho provato è stato un sentimento di ammirazione e di stima. Poi ho pensato a quali difficoltà andava incontro in un paese difficile e intrigante allo stesso tempo. Il 27 dicembre del 2017 il comune di Favara mi ha dato un diploma di benemerenza e in quell’occasione ho conosciuto di Alba una persona affabile che ama la letteratura e gli artisti. Per lei ho sempre nutrito sentimenti di stima e di ammirazione.
Come eri da bambina ricordi il primo giorno di scuola, i compagni la maestra e l’atmosfera che si respirava allora a Favara.
Fin da subito Anna è una bimba vivace, allegra con il sorriso sempre in viso. Ultima figlia dopo “due maschi” una gioia. Sempre scalza con quelle guance rosse e qualche lentiggine. Il primo giorno di scuola, indimenticabile, una scuola che appariva enorme allora. Con ansie preoccupazioni ma tanta voglia di imparare. Ricordo, che avevo tanta voglia di imparare a leggere velocemente, per non chiedere a mamma quale fosse il titolo del cartone che guardavo in Tv nei pomeriggi.
A tranquillizzarci ci fu lui il maestro Felice che ha accolto la classe con la sua famosa radiolina e “Viva la Pappa al Pomodoro”. Un grande maestro che ci ha insegnato l’amore per lo studio ed anche per la politica.
Favara purtroppo non ha vissuto tempi felici, gli anni 90’ sono stati anni di sangue di mafia e di omicidi. Ci hanno fatto crescere con un senso di vergogna per l’appartenenza a questa città. Ovviamente crescendo si prende consapevolezza della realtà del territorio, non siamo tutti uguali, e la voglia di riscatto è stata forte. Il fascino e la bellezza dei nostri territori, il mare la Valle dei templi. Sicuramente la scuola e la famiglia rappresentano le prime due forme di confronto e crescita per una bambina. Crescere con una prospettiva di miglioramento della città, questo grazie alla mia maestra del cuore la mia adorata maestra Russello che mi ha insegnato l’amore per la lettura la voglia di scoprire sempre cose nuove e la sete di sapere.
Hai ricevuto un’educazione cattolica. Quanto ha influito la cultura religiosa nella tua vita?
Sono cresciuta tra i banchi della scuola, quelli della chiesa e dell’oratorio. La religione cattolica ha influito decisamente tanto nella mia crescita spirituale e morale, nell’approccio alla vita e nel discernimento. Fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ho appreso ad essere paziente. Ad accettare le sfide della vita, le prove quelle che ti segnano per sempre, che tolgono il respiro. La prematura scomparsa dei miei genitori è stata una delle prove più difficili che ho dovuto affrontare. Credo che solo la preghiera sia stata la vera cura, per ferite cosi profonde.
Hai un figlio di 9 anni, quando lo guardi, lo osservi e lo vedi crescere cosa immagini per il suo futuro?
Ho un figlio Flavio Giovanni, oggi di 9 anni, la mia gioia il mio sorriso. Per una donna un figlio rappresenta il prolungamento di sè. Giovanni è un teppista scatenato, sveglio, curioso. E’ cresciuto con me in questo percorso durato 5 anni, dai compagni era chiamato sindachino, ha dovuto affrontare anche lui una grande prova, quella di una mamma molto impegnata. Insieme a Lillo mio marito abbiamo cercato di fargli vivere il meglio di questa esperienza, coinvolgendolo sempre ed ascoltando il suo punto di vista. I piccoli sono una risorsa di idee e spesso hanno una visione molto più chiara rispetto agli adulti. Mi auguro che possa avere la possibilità di rimanere in Sicilia, non per vivere vicino a noi, ma per vivere una terra che ha un potenziale eccellente. La Sicilia è Bellissima, non credo ci siano posti differenti in cui vorrei vivere. Il mio auspicio che Flavio possa realizzarsi come uomo, qualsiasi lavoro faccia, ma che sia soddisfatto e felice dell’uomo che diventerà.
Chi sono i bambini di oggi, quale posto occupano nella nostra società. Secondo te sono felici?
I bambini di oggi, purtroppo spesso non si accorgono di essere fortunati, nati nell’era del benessere, non si accorgono di essere felici, la risposta più frequente di un ragazzino è “mi annoio”. La nostra è una società che purtroppo offre tutto e subito. Spesso si vedono bambini omologati, tutti uguali con il cellulare in mano, disconnessi dal mondo e dalla vita reale. Forse dovremmo dedicare più tempo ai nostri figli ed essere anticonformisti ai nuovi tempi. Riuscire a far capire loro, come spesso la felicità sta veramente nelle piccole cose, una passeggiata in bici, una giornata al mare.
In un racconto Leonardo Sciascia ha scritto che siamo tutti compagni di viaggio ed io aggiungo, che ci si dovrebbe aiutare l’un con l’altro, così come fanno gli alberi che si aiutano fra di loro… Sei d’accordo?
Non solo condivido, ma aggiungo che dovremmo essere collante ovvero “trimmintina” la vita è un viaggio che spesso ci porta a fare fermate inaspettate a conoscere gente preziosa che ti arricchisce anche con il solo valore dell’amicizia. Spesso ci affanniamo per il lavoro, per il successo e poi arriva una mattina in cui ti accorgi che hai sacrificato la tua vita la tua famiglia ed inizi a guardare la luce che ti avvolge in una maniera diversa.
Perché lo scrittore Antonio Russello non riesce ancora a raggiungere il grande successo che merita con il grande pubblico di lettori?
Purtroppo Russello vive all’ombra di grandi scrittori come Sciascia e Camilleri. Sono certa che emergerà è solo questione di tempo. Sicuramente bisogna far conoscere i nostri Autori e Antonio Russello occupa un posto importantissimo nella strada degli scrittori, bisogna regalare i libri dei nostri Autori, il sapore delle storie Siciliane e rendersi conto quanto la Sicilia sia veramente poco cambiata.
Perché gli spazi culturali restano chiusi per troppo tempo, cosa bisogna fare per riaprirli?
La pandemia ha determinato un black out del sistema, ma anche prima, devo ammettere è mancato e continua a mancare l’amore per questa città. Bisognerebbe coinvolgere le associazioni di volontariato, rendere viva la città, creare eventi culturali, insegnare ai ragazzi il confronto culturale ed anche quello politico.
Perché c’è tanta violenza contro le donne? Che cosa non hanno capito gli uomini del mondo femminile: un mondo delicato e straordinario che solo pochi uomini sanno veramente cogliere e capire fino in fondo…
Non so cosa passi nella testa di un uomo, quando si permette già solo di pensare ad una donna come oggetto. Siamo venuti al mondo per completarci e non per essere rivali o in competizione. Spesso le ragioni profonde stanno nel modello di crescita, nella mancanza di affetto, di attenzioni. Diciamo basta alle perizie psichiatriche dei mariti, dei compagni, degli amanti che uccidono le proprie compagne e poi nella speranza di una dichiarazione di infermità mentale, ottenere uno sconto di pena. Spesso l’errore sta anche nelle donne che purtroppo non hanno la forza di dire basta ad un amore viziato, non sano. Nei nuclei familiari monoreddito spesso l’incapacità delle donne di non riuscire ad avere la forza di lasciare il proprio marito nella preoccupazione di non sapere come crescere i figli o di cadere in disgrazia economica.
Sei un avvocato. Luigi Pirandello ha scritto molte novelle sugli avvocati. Egli sostiene che quelli siciliani hanno una marcia in più rispetto agli altri, la vincono sempre e trovano la ragione dalla loro parte. Una donna riesce a fare più cose. Qualcuno a tale proposito ha scritto:- “Hanno la mente superiore ad un computer, ricordano tutto e leggono il pensiero degli uomini prima che aprono bocca”…
Sul leggere il pensiero vi svelo un mistero “non è vero” il genere maschile in genere è molto prevedibile, scontato quasi una copia conforme. È veramente difficile in questa era social trovare uomini ma anche donne che sappiano fare la differenza. Secondo la teoria dell’omologazione scoperto un uomo ne scopri 100. Le donne sono molto più riflessive osservatrici, noi siamo più intelligenti. Orgogliosa delle affermazioni di Pirandello, gli avvocati siciliani hanno realmente una marcia in più, ma non perché più intelligenti o furbi, ma poiché in Sicilia tutto viene conquistato con maggiore difficoltà, fatica, ed è forse il sapore del sacrificio che ci fa scattare quel quid che ci contraddistingue. E poi siamo realmente nella terra di Pirandello dove tutto può succedere e tutto accade.
Un grande scrittore russo Fedor Dostoevskij. ha scritto: -“La bellezza salverà il mondo”! Che cos’è per te la bellezza? Credi che ti sia stata di aiuto nella vita ?
Non credo tanto nella bellezza esteriore/estetica ma nell’amore delle cose belle e fatte bene. Un connubio perfetto che potrebbe di certo cambiare prospettiva nell’ottica di una città così deturpata. La bellezza aiuta ed è innegabile, ma è un’arma affilata e tagliente, dev’essere utilizzata senza esagerare. La bellezza è un dono e tutti siamo importanti per il semplice fatto di esistere, di certo non per il nostro aspetto fisico.
Che cosa prova una donna quando incontra una donna più bella?
Dico che bella !!!! Onestamente non ho problemi con donne molto più belle di me. Purtroppo nel tempo ci è stata raccontata una storia, che le donne sono nemiche, ma posso affermare che si tratta di una falsa convinzione, sappiamo fare squadra esse complici confidenti. Credo che la chiave sta nella consapevolezza di sè, nel ruolo che si riveste nella società. Onestamente l’invidia è una virtù che non mi appartiene. Quindi W le DONNE.
Qual è il tuo rapporto con lo specchio?
Oggi il mio rapporto con lo specchio è diverso, un corpo che cambia che lascia i segni del tempo. Ma decisamente bello vedere l’evoluzione di questa crescita, le prime rughe e i fili argentati fra i capelli. La mattina è una corsa, poco tempo sveglia presto e poi la scuola il lavoro, ma mai far mancare un filo di trucco.
Qual è il tuo colore e il tuo fiore preferito? C’è una canzone a cui ti senti legata e che ti piace ascoltare di più?
Il mio colore preferito è il verde. Mentre tra i fiori indubbio la Peonia e l’ortensia, fiore decisamente prezioso delicato. Di canzoni ce ne sono tante, musicalmente stagionale direi, negli ultimi periodi ho riscoperto Ornella Vanoni “Un sorriso dentro il pianto” se dovessi scegliere una canzone.
Sei stata la prima cittadina di un paese difficilissimo. E’ la prima volta che questa grande responsabilità viene assunta da una giovane donna. Puoi fare un bilancio della tua esperienza?
Favara è un paese decisamente Pirandelliano, ma non posso negare di amare questa città, con orgoglio riconosco di avere segnato una pagina di storia. Il primo Sindaco donna, la prima cittadina che ha veramente dato una svolta alla cultura politica favarese. Il mio mandato è stato un periodo difficilissimo complicato. Il dissesto, le regole sulla nuova armonizzazione contabile, le riforme che non aiutano gli enti locali, non è stato facile amministrare Favara. Credo di aver dimostrato di saper tenere testa a tutti, alla mia comunità complessa difficile, ostinata al cambiamento. Io sono un ottimista per natura, non posso che portare con me questa esperienza, pensando alle sole cose positive, portando con me questi cinque anni preziosi della mia vita.
In che modo i favaresi collaborano con le istituzioni?
I favaresi dovrebbero amare di più la propria comunità, la propria terra ed essere ognuno responsabile di ciò che appartiene a tutti. Spesso manca la consapevolezza del bene comune e si ha l’idea che debba essere il politico di turno a dover far miracoli. Non c’è società che si evolve se questa non lo vuole sul serio.
Un consiglio al nuovo sindaco di Favara appena eletto Antonio Palumbo…
Il mio consiglio innanzitutto è di essere chiaro con la città. Avere la visione di ciò che abbiamo ereditato in questi anni, un comune davvero sommerso di debiti. Avere una visione propositiva per cambiare poco alla volta la città, partendo dalle zone Ztl alle piccole piste ciclabili. Ma prima di ogni cosa, bisogna amare Favara protagonista indiscussa, fare in modo che si parli di questa città per la sua storia per le sue origini, per le sue tradizioni, i suoi Autori. Quanti posti meravigliosi nasconde, che abbiamo permesso di scoprire grazie alla collaborazione del FAI. Il Barone Antonio Mendola, la Biblioteca fiore all’occhiello della città che verrà inaugurata nelle prossime settimane. Serve una promozione del territorio perché Favara non può essere associata sempre alla mafia o alle migliori città “sporche”…
Un pensiero finale tra sogni e ricordi…
#IOsono Anna questo è stato da sempre una consapevolezza una giovane donna, una ragazza che da sempre ha dovuto lottare sempre, spesso destinata ad affrontare sfide molto grandi. La mia forza, la mia determinazione ostinazione mi ha portato qui…..a Favara dove ci sono le mie radici la mia famiglia e il mio lavoro. Ricomincio da me e dalla mia professione “Avvocato” ho sempre saputo cosa avrei fatto da grande. Con rammarico i miei genitori non hanno potuto condividere con me il giuramento, la toga, ma sono sicura e certa che siano veramente orgogliosi di me. Questi cinque anni mi hanno fatto crescere molto, mi hanno cambiata dentro, mi hanno regalato emozioni e paure e mi hanno fatto conoscere gente speciale che porterò per sempre con me.
Biografia
Anna Alba consegue una carriera universitaria presso il Polo Agrigentino, laureata in giurisprudenza Magistrale nel 2011, ha iniziato fin da subito la pratica di avvocato. Il 23 gennaio del 2018 ha prestato giuramento presso la Sala Rosario Livatino del tribunale di Agrigento. Diventata avvocato, nel corso di questi anni ha acquisito conoscenza e soprattutto ha imparato ad avere pazienza. L’esperienza che ad oggi l’ha segnata maggiormente è stata la carica di sindaco del comune di Favara nel giugno del 2016. Completata questa esperienza è ritornata ad essere semplicemente Anna ed ha esercitato la sua professione ed è ritornata alla sua realtà professionale. E’ sposata con Lillo dal 2010, il fidanzato di sempre, diventato suo marito e padre di suo figlio Flavio Giovanni di nove anni.