“Presa d’atto”. Il succo e l’essenza della seduta del Consiglio comunale di Favara riunitosi ieri sera, la prima seduta operativa per i neo eletti dopo quella del giuramento e della nomina del presidente e del suo vice, è stata la “presa d’atto” o menglio il votare NO quindi la “NON Presa d’atto?” di due provvedimenti diametralmente opposti, ma accomunati dalle parole “presa d’atto”.
C’è un po’ di perplessità o confusione? Per chiarire facciamo un inciso che è fondamentale per capire anche quello che è successo ieri in aula: “La PRESA D’ATTO è un provvedimento sostanzialmente inutile”. Lo evidenzia sul proprio portale ufficiale l’Associazione Nazionale Professionale Segretari Comunali e Provinciali. “La “presa d’atto” consiste solo in una pubblica dichiarazione di essere al corrente che esista un provvedimento emesso da altri, il provvedimento di presa d’atto si rivela solo un esercizio di ordinaria burocrazia”. Il portale riporta anche una sentenza del T.A.R. Sicilia Palermo,(10 luglio 1985, n. 916): “Il c.d. provvedimento di “presa d’atto” non costituisce pertanto determinazione amministrativa impugnabile, atteso che si tratta di mera attestazione, o dichiarazione di scienza, circa l’esistenza di un provvedimento che rientra nella competenza di altri”.
Ma ritorniamo alla seduta di ieri sera del Consiglio comunale. L’ordine del giorno prevedeva due “presa d’atto”, la prima al punto 2 “Presa atto della Determina del Direttore Generale della SRR ATO 4 AG est n. 97 del 28/07/2021 di validazione del “Piano economico finanziario Servizio Raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani – anno 2021”; la seconda al punto 4 “presa atto: del D.D.G. 4/2019 dell’A.R.T.A. di Approvazione del P.R.G. , delle Tav. di Progetto e delle Norme Tecniche di Attuazione adeguate alle modifiche e prescrizioni”.
La prima in discussione è stata proprio la “Presa d’atto” sulle modifiche e sulle prescrizioni al PRG effettuate dall’Assessorato regionale territorio e ambiente con decreto del suo Direttore Generale. Il Piano Regolatore Generale, del Comune di Favara è stato approvato con modifiche e prescrizioni, il Comune ne deve solo “prendere atto” e non può apportare modifiche, come chiarito dal dirigente architetto Francesco Criscenzo, il quale ha spiegato le modifiche e le prescrizioni, sollecitato dal consigliere Gerlando Nobile.
Al momento del voto, che poi voto nel senso stretto del termine non è, perchè non si doveva votare ovvero approvare o non approvre, ma solo “prendere atto” il Consiglio comunale si rispacca a metà con 12 si e 12 no, nel particolare votano SI e “PRENDONO ATTO”: Fanara, Lentini, Bacchi, Nobile, Dalli Cardillo, Sorce, Bellavia, Indelicato, Cipolla, Cucchiara, Airò Farulla e Mignemi. Votano NO e “NON PRENDONO ATTO?”: Castronovo, Maglio, Zambito, Pitruzella, Agnello, Nipo, Milazzo, Lombardo, Vullo, Virone, Sanfratello e Montaperto. Da evidenziare che nessuno ha fatto un intervento o dichiarazione di voto per chiarire la decisione di votare negativamente la delibera o meglio di “non prendere atto?”.
Diversa è stata invece la situazione relativa alla presa d’atto del “Piano Economico Finanziario del Servizio Raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani – TARI anno 2021”. Qui la discussione c’è stata con prese di posizioni, dubbi e perplessità da parte dei tre schieramenti. Il Piano economico finanziario, ovvero il costo del servizio che ha determinato la TARI anno 2021 e che ammonta a €. 7.295.330 non convince, anche se si tratta, come dicevamo, di un provvedimento che rientra nelle competenze di altri Enti, in questo caso del DG della SRR Ato 4AG.
Tra gli interventi quelli di Sanfratello, Lentini, Montaperto, Virone, Cucchiara, Pitruzzella. Tutti chiedono ed evidenziano la necessità di un approfondimento, di trasmettere il Piano alle Commissioni per analizzarlo meglio. Chiedono al sindaco di ritiralo. Palumbo spiega che è un atto “non suo” e che si trascina già dalla vecchia Amministrazione e dal vecchio Consiglio comunale, ma non può certo ritiralo. Il dirigente Criscenzo ribadisce, anche in questo caso, che è “presa d’atto” anche perché “la Tari deve coprire per intero il costo del servizio che è a totale carico dei cittadini, il consiglio comunale non può apportare modifiche”. In questo caso perplessità e dubbi hanno prevalenza sulle certezze, ed è il caso di ribadire che non si doveva approvare o bocciare ma solo prendere atto : 4 i SI alla “presa d’atto”: Fanara, Bellavia, Cucchiara, Airò Farulla; la presidente Mignemi si astiene tutti gli altri dicono NO.
Per completare la cronaca della seduta c’è da dire che ad inizio è stata approvata la Strutturazione delle sei Commissioni consiliari permanenti, ed in chiusura si sono discusse le due interrogazioni, quella di Sanfratello sulla richiesta di sospensione degli “Avvisi di messa in mora Tari 2018”; quella sulla “Situazione delle vie cittadine”, presentata da Pitruzzella-