Coordinamento Titano
“ALL’UFFICIO TERRITORIALE DI GOVERNO DI AGRIGENTO
e per conoscenza
ALL’ASSESSORE REGIONALE PER L’ENERGIA E I SERVIZI DI P.U.
AL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DELL’ACQUA E DEI RIFIUTI
ALL’ASSEMBLEA TERRITORIALE IDRICA DI AGRIGENTO
AL GESTORE DEL SERVIZIO IDRICO – A.I.C.A.
Con la presente istanza, il coordinamento Titano, impegnato nella difesa dell’Acqua Pubblica e nella sua corretta gestione, intende rivolgersi a Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento perché accerti e verifichi la fondatezza dei nostri interrogativi e ai destinatari in indirizzo per manifestare preoccupazione riguardo alla pericolosa china nella quale la gestione pubblica del SII è stata avviata. Intendiamo quindi sollecitare ai destinatari tempestivi interventi risolutivi, correttivi gestionali e modifiche di percorso, qualora ne ravvisassero l’opportunità, ciascuno nell’ambito di sua competenza.
Sono di dominio pubblico le difficoltà gestionali e finanziarie che l’azienda consortile AICA sta affrontando nel suo travagliato avvio, difficoltà che si traducono in gravi disagi per i cittadini utenti, sempre più esasperati e delusi dalla giovane gestione pubblica, foriera al suo avvio, di ben altre promesse e prospettive. Tuttavia, non faremmo un buon servizio ai cittadini se, come molti, ci soffermassimo solo sugli effetti evidenti di questi primi deludenti mesi di gestione AICA (allungamento dei turni di erogazione, aumento delle perdite idriche, rotture frequenti delle condotte, frequenti interruzioni del servizio dovuto all’acqua inquinata, difficoltà nel pagamento degli stipendi ecc.) senza indagarne le cause e indicarne le reali responsabilità, che, ahinoi, coinvolgono l’Assemblea Territoriale Idrica e i vertici della Regione Sicilia.
L’inaccettabile lasso di tempo (tre anni) trascorso tra la scelta della futura forma giuridica del Gestore e l’effettiva costituzione di AICA, avrà provocato un deterioramento delle condizioni della Gestione Commissariale Prefettizia? Quest’ultima, essendo di limitata operatività, denunciava fin da subito alle istituzioni il “deficit finanziario strutturale” del Gestore, esortando un veloce passaggio di consegne nei confronti del nuovo Gestore pubblico. Il passaggio di consegne, durato dal novembre 2018 al 2 agosto del 2021, fu tutt’altro che veloce. È stato questo, insieme al il tardivo riconoscimento del nuovo metodo tariffario, a provocare il fallimento della Gestione Commissariale/Girgenti Acque e l’intervento della Curatela Fallimentare nella gestione dei debiti della Girgenti Acque prima e della Gestione Commissariale dopo? Debiti che oggi ricadono in parte anche su AICA, come le centinaia di migliaia di euro da ripagare al gestore del servizio elettrico per evitare che AICA resti a secco di energia elettrica oltre che di acqua.
Come mai la costituzione di AICA avviene dopo tre anni quando ne sarebbe bastato uno? La scusante non può essere il tempo materiale per la redazione del Piano d’Ambito, per il quale occorsero meno di quattro mesi. Cosa portò i Sindaci ad allungare i tempi in tal modo fino a provocare un probabile collasso del servizio idrico? Non sono chiare le motivazioni politiche del perché i tempi si siano allungati oltremodo. Lo stallo politico tra i Sindaci ha portato il Direttivo ATI a chiedere il commissariamento alla Regione per far fronte agli adempimenti che in ATI non sono stati in grado di espletare, ma gli effetti sono purtroppo sotto gli occhi di tutti.
l’ARERA ha provveduto nel settembre e poi nel dicembre del 2017 ad emettere due direttive che prevedevano delle nuove norme per l’applicazione tariffaria nei confronti dell’utenza, con entrata in vigore dal 1 gennaio 2018. L’ATI si rifiutò di approvare quelle direttive allora per evitare aumenti tariffari, ma ne spostò solamente di due anni più avanti l’adozione, con la differenza che erano già maturati aumenti retroattivi per gli anni 2018-2019-2020, per i quali l’utenza ha protestato vibratamente, giudicandoli giustamente illegittimi. Il calcolo degli aumenti retroattivi si è poi limitato ai due anni precedenti (2019-2020) lasciando cadere in prescrizione l’importo per il 2018 per l’ammontare di parecchie centinaia di migliaia di Euro che non hanno consentito alla Gestione Commissariale di pagare anche le bollette dell’energia elettrica. Questa somma, se fosse stata nelle disponibilità della Gestione Commissariale avrebbe presumibilmente evitato ad essa e ad Aica oggi, il debito maturato con il gestore dell’energia elettrica. Occorre inoltre precisare che le bollette contenenti gli odiati aumenti potevano essere evitate se la decisione adottata con la delibera di giugno (la n.3/2020) fosse stata esitata almeno nel marzo/aprile del 2019, data in cui è arrivata la relazione dell’Anea, alla quale l’ATI aveva chiesto una consulenza.
Alle difficoltà finanziarie ereditate da AICA si aggiungono le difficoltà finanziarie legate alle modalità con le quali è stato approvato dall’Assemblea dei Sindaci, con la supervisione della Commissaria Regionale, il Piano d’Ambito con allegato piano economico finanziario. Quest’ultimo, per come è stato congegnato, evidenziò da subito diversi profili di illegittimità e le premesse dell’insostenibilità finanziaria/gestionale di AICA. Come Coordinamento l’abbiamo denunciato per primi, attirando su di noi le critiche di quanti, non conoscendolo, avrebbero voluto ridurci al silenzio. Il Piano economico finanziario, originariamente, prevedeva fondamentalmente tre macro voci di costo fisso che costituivano oltre il 90% del bilancio: il costo del personale, il costo di acquisto della materia prima (poco più di 11 milioni di euro per l’acquisto dell’acqua da Siciliacque) e il costo dell’energia elettrica (circa 6,5 milioni di euro). Con un emendamento dell’ ultimo momento, la Presidente dell’ATI, propone di votare per la sospensione del PEF così come poc’anzi descritto, fino a quando non saranno realizzati gli investimenti previsti (a data da destinarsi) e di lasciare immutate le condizioni esistenti, (322 dipendenti a libro paga, comprese tutte le altre voci). Il Piano d’ Ambito viene votato l’ultimo giorno utile, il 29 dicembre del 2020, senza la possibilità per i Sindaci di conoscerlo bene visto che è un documento di quasi 280 pagine. In quel momento, votando quel piano in fretta e furia per non rischiare di perdere i finanziamenti previsti, si decretarono le future difficoltà gestionali di AICA, anche perché non si è mai esaminata la possibilità di trovare all’interno dell’Ambito altra acqua per acquistarne di meno da Siciliacque e abbassare i costi. Altra pesante nota dolente a carico dei Sindaci dell’Assemblea.
AICA dunque si ritrova sul nascere a dover far fronte a più spese di quanto le entrate possano coprire e già adesso, con la riscossione delle bollette entrata a regime, AICA dimostra l’impossibilità di pagare puntualmente gli stipendi ai lavoratori, le bollette dell’energia elettrica, le imprese dell’indotto. Senza operare dei forti correttivi gestionali, che ad oggi non si vedono, come si vorrebbe ovviare a queste difficoltà? Con il prestito da 10 milioni da parte della Regione? Ma quanto potrebbero durare i 10 milioni, ammesso che i Comuni siano tutti nelle condizioni di poter accedere al prestito, dato che le casse di molti di essi sono già in profondo rosso e non è chiaro quale sia l’impatto di un ulteriore prestito di questa portata?
Occorre evidenziare come della genesi della richiesta di un tale prestito alla Regione, il suo ammontare, le sue modalità e i tempi di erogazione (tutte cose che hanno fatto molto discutere per le possibili conseguenze sui bilanci dei Comuni in difficoltà finanziaria), non si trova traccia tra i verbali di nessuna Assemblea ATI, ne in alcuna delibera. Chi si è sostituito all’assemblea per assumere decisioni di questa portata? Verosimilmente gli uffici dell’Assessorato agli Enti Locali, ma a che titolo, e perché non l’Assessorato all’Energia a cui compete la problematica del SII? Tutto questo getta un’ombra inquietante sulla reale trasparenza dei processi decisionali all’interno dell’ATI, così ridotta a mero ente di “ratifica” di decisioni prese altrove con l’acquiescenza di molti Sindaci, quando dovrebbe avere per legge la titolarità delle funzioni di INDIRIZZO E CONTROLLO del Servizio Idrico. Chi ha pensato a questo tipo di prestito non sapeva già quali erano le condizioni delle casse di molti Comuni? E le conseguenze sulle tasche dei cittadini chiamati a rimborsare con le proprie bollette 2 milioni di Euro in più all’anno (10 milioni in 5 anni)?
Finora abbiamo tratteggiato il quadro desolante di come varie decisioni prese in seno all’ATI, in più occasioni, abbiano caricato AICA di costi che oggi non è in grado di sostenere, condannandola alla insostenibilità finanziaria, ma la cosa ancor più grave è che non si vedono all’orizzonte iniziative in grado di alleviare il peso di questi costi, i quali ricadono inevitabilmente sulle teste dei cittadini utenti. Su questo tema il Coordinamento Titano propone soluzioni da tempo, ma resta inascoltato. Per abbassare i costi del servizio e far respirare i bilanci di AICA è necessario con urgenza provvedere alle seguenti iniziative:
1) Otto Comuni hanno ottenuto ILLEGITTIMAMENTE la salvaguardia ex art.147 dal Commissario Regionale, ora l’ATI proceda (come ha sempre annunciato) ad ottenere il controllo di quei pozzi e delle fonti per consentire ad AICA di comprare meno acqua da Siciliacque. Ci preme ribadire che, tra le prerogative assegnate alle ATI dall’articolo 147 del D-Lgs 152/06, figura la VERIFICA DEI REQUISITI che i Comuni richiedenti la salvaguardi devo TASSATIVAMENTE possedere per ottenere la gestione autonoma. Su questo si registrano gravissime inadempienze sia della Commissaria Regionale, che ha concesso la salvaguardia senza verificarne i presupposti, che dell’ATI. Perché?
2) Immediata cessione di reti e impianti dei 9 comuni senza salvaguardia, e dei consorzi Voltano e Tresorgenti. Quest’ultimo giudicato illegittimo da una sentenza del 2014 viene ancora tenuto in piedi sottraendo alla disponibilità di AICA 1,2/1,4 milioni di euro l’anno di Acqua. Ci chiediamo quale autorità debba intervenire per far applicare una sentenza passata in giudicato nel 2014.
3) Lo sblocco dei 44 milioni per il rifacimento delle reti di alcuni Comuni è la buona notizia che aspettavamo da tempo. Speriamo che i progetti finanziati siano adeguati allo stato reale delle condotte e che non ci si fermi ai soli Comuni menzionati. NON SI PUÒ PIÙ CONSENTIRE CHE LA POCA ACQUA DISPONIBILE VADA PERSA PER IL 50% O PIÙ PER STRADA.
4) Caccia agli allacci abusivi. PERCHÉ AICA HA DEPOTENZIATO QUESTO COMPARTO OPERATIVO? Su questo va stigmatizzato il commento del Presidente dell’assemblea dei soci Aica, Provvidenza, il quale si ritiene soddisfatto nel constatare che l’evasione nella riscossione delle bollette da parte dell’utenza è solo del 30%! Per un’azienda che ha queste difficoltà finanziarie questo ci sembra inaccettabile.
5) Perché Ati non ha posto, da tre anni ad oggi, un urgente avvio delle procedure per l’individuazione di nuove fonti di approvvigionamento, stante la cronica carenza idrica?
6) Malgrado la fatturazione a forfait sottragga risorse ad Aica, perché non si è dato impulso ad un urgente avvio delle procedure per la conversione delle utenze da forfettarie a consumo?
Per quanto sopra descritto e argomentato esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per il futuro della gestione pubblica del Servizio Idrico nel nostro Ambito, e esortiamo tutte le autorità in indirizzo a porre in essere ogni più utile iniziativa per correggere l’inquietante direzione verso la quale questa vicenda è stata avviata. Si verifichi concretamente, con l’esame delle carte quanto da noi affermato e se ne traggano le conseguenze. Dal canto nostro restiamo a disposizione per ogni iniziativa a beneficio e a supporto della problematica affrontata e porgiamo cordiali saluti. IL TRAGUARDO DELLA GESTIONE PUBBLICA DEL SII È STATO IL VANTO DEI SINDACI, ORA SI BATTANO PER IL SUO CORRETTO ED EFFICIENTE FUNZIONAMENTO E TROVERANNO NEI CITTADINI E NELLE ASSOCIAZIONI I LORO MIGLIORI ALLEATI!
Titano – Coordinamento Gaetano Milioto
Associazioni e Movimenti Aderenti
– Associazione “ Promoteo Ius” Favara – Comitato Cittadino Storico S. Biagio Platani –
– Comitato Fondachello Playa Licata – Gad Piccolo Teatro Canicattì –
– Associazione Montevago Acqua e Vita – Cittadinanza Attiva di Casteltermini e Licata –
– Comitato Civico Acqua e Beni Comuni di Raffadali – Centro Studi De Gasperi Sciacca –