“Sapevamo che il Palasport e la Piscina comunale di contrada Pioppo erano inutilizzati ed abbandonati da tempo, ma non credevamo di trovare una situazione così disastrosa”.
Crudo e sconfortante il report fatto dalla V Commissione Consiliare, che annovera tra le sue branche anche sport, tempo libero e politiche giovanili, a seguito del sopralluogo effettuato presso il Complesso Sportivo Polivalente di contrata Pioppo a Favara, dove insistono il Palasport intitolato ad Antonio Giglia e la Piscina.
“Due strutture che da Napoli in giù, erano considerate tra gli impianti sportivi più importanti, il fiore all’occhiello della Sicilia e che davano lustro alla nostra Favara – scrive la Commissione nel suo rapporto – Oggi non esiste più nulla di tutto ciò. Ci siamo ritrovati davanti a due immobili ormai privi di ogni utilità. Ciò che ci chiediamo è per l’incuria di chi? Chi deve risarcire i danni di questo disastro? E soprattutto per quanto tempo ancora?”
Drammatica la situazione descritta dai componenti della V Commissione, i consiglieri comunali: Marianna Zambito, Mariano Lombardo, Carmen Virone, Mariagrazia Agnello, Miriam Indelicato, Ignazio Sorce e Angelo Airò Farulla, quest’ultimo assessore allo Sport della Giunta del sindaco Antonio Palumbo. “Avevamo predisposto questo sopralluogo ignari del tristissimo spettacolo che ci saremmo trovati davanti – si legge nel report – Eravamo certi che avremmo trovato degli impianti abbandonati, spogli e privi di manutenzione ma non ci potevamo immaginare che la situazione fosse degenerata fino a questo punto”.
Il sopralluogo viene documentato con eloquenti foto e con una dettagliata descrizione dei luoghi. “Nell’impianto natatorio, pavimenti sollevati dall’acqua fino a scollarsi, pareti sbriciolate, intonaco caduto, servizi igienici non più fruibili, sanitari rotti, porte che non riescono ad aprirsi per il rigonfiamento del pavimento”.
I Consiglieri continuano il loro giro negli spazi sottostanti le vasche, anche lì trovano “solo disastro”, con acqua ovunque, tubi arrugginiti e lesionati. La piscina ha le vasche vuote prive di acqua, assenza che potrebbe causare danni irreversibili alla piscina. “L’aver tolto l’acqua potrebbe aver creato delle crepe che renderebbero le vasche inutilizzabili”.
Il drammatico film che ha molto di un horror hollywoodiano continua descrivendo quello che una volta era lo spazio adibito a parcheggio, “In quella che una volta era l’entrata principale della piscina ci imbattiamo in massi di terra scivolati per strada dal crollo del muro di cinta e vetri di bottiglie rotte. Ci imbattiamo davanti a una serie di container, posizionati lì ormai da qualche anno come area di stoccaggio temporaneo per i rifiuti indifferenziati, pieni zeppi di spazzatura creando oltre che uno spettacolo indecoroso agli occhi di chi arriva sul posto, anche e soprattutto un evidente rischio igienico-sanitario non indifferente”.
Stessa desolante situazione nel piazzale davanti il PalaGiglia, ma anche dentro. “Accendiamo le torce dei nostri smartphone e cerchiamo di vedere le condizioni in cui versa il palazzetto. Altro colpo al cuore, altro spettacolo triste si è presentato ai nostri occhi – scrivono ancora nel report i consiglieri – Quel lucido parquet color frassino si è trasformato in listelli di legno pregni d’acqua che al calpestio, formano delle crepe mettendo a rischio l’incolumità di chi ci entra. La mancanza della luce non ci ha permesso di addentrarci negli spazi interni per verificare gli ulteriori danni, ma già vedere il tetto che perde acqua, le travi pericolanti, il pavimento che scricchiola e dentro le fughe la muffa che ha dato vita a delle piantine di funghi, è stato sufficiente per capire che i gioielli di cui tanto andavamo fieri sono diventati irrecuperabili”.
La V Commissione ha acceso i riflettori sulla drammatica situazione del Complesso Sportivo Polivalente “Un patrimonio che dobbiamo riportare alla luce scongiurando che gli impianti vengano vandalizzati come è già successo alla scuola A. Mendola e alle case popolari di via Cicero Di Francisca. Faremo un incontro con il Responsabile P.O.7, per conoscere lo stato del finanziamento che dovrebbe arrivare per la struttura e capire quali altri interventi e misure possono essere utilizzate per aiutare gli impianti sportivi a rivivere”.
I Consiglieri hanno chiesto all’Amministrazione comunale di rimuovere nell’immediato i container pieni di spazzatura, di ripulire l’area ed individuare un nuova area di stoccaggio temporaneo”. Situazione ben memorizzata da Angelo Airò Farulla, il quale, come dicevamo, oltre ad essere componente della V Commissione ricopre anche il ruolo di Assessore al ramo. Lo stesso ha parlato dello stato di avanzamento del finanziamento che porterà al recupero ed alla fruizione del Palazzetto dello sport. Istanza di finanziamento presentata dalla precedente amministrazione dell’allora assessore Miriam Mignemi.
La Piscina è chiusa dall’estate del 2018, da quanto cioè la ESCO Alaimo costruzioni Srl, che gestiva l’impianto natatorio, per un contenzioso con il Comune di Favara, con l’allora Giunta del sindaco Anna Alba, decise non solo di “Non riaprire” e non riattivare alcun servizio, ma “diffidò” il Comune, il responsabile del servizio e tutti i dipendenti comunali “ad accedere nei locali tecnici in assenza di personale ESCO e/o mettere in funzione o manomettere qualsiasi impianto”.
L’ESCO Alaimo Costruzioni era aggiudicatario di un Project Financing che sfociò in un contenzioso e quindi alla chiusura. Il PalaGiglia, invece, era già chiuso da prima per delle infiltrazioni di acqua dal tetto che hanno postato, in mancanza di interventi di manutenzione, alla disastrosa situazione che oggi la V Commissione ha denunciato.