di Giuseppe Maurizio Piscopo
Sabato 5 febbraio dalle ore 18:00 in diretta sui canali social di “Spazio Cultura Libreria”Macaione (https://www.facebook.com/spazioculturalibri) ci sarà la presentazione del libro Poesie sotto il pino. Vientu e stizzania di Piero Carbone pubblicato nella collana editoriale “Spazio Poesia” diretta da Nicola Romano per “Spazio Cultura Edizioni”.
Dopo la breve introduzione dell’editore Nicola Macaione e l’invito alla lettura del direttore Nicola Romano, a dialogare con il poeta Piero Carbone saranno il professore Salvatore Lo Bue, il professore Salvatore C. Trovato che ha scritto la prefazione al libro e il maestro Salvatore Caputo autore dell’immagine di copertina.
Durante l’incontro alcune poesie saranno recitate dall’attore Enzo Rinella. Chiuderà l’incontro la peruviana Gloria Anita Mas Bardalez con la declamazione della poesia Una maleta de rosas, traduzione spagnola di Na biliggi di rosi.
Conosco Piero da molti anni ed è sempre un piacere incontrarlo. Piero è un intellettuale che proviene da Racalmuto. Ci siamo incontrati e confrontati spesse volte su questioni squisitamente culturali sull’uso del dialetto, della lingua, sugli scrittori siciliani. Ho musicato alcune sue poesie. Abbiamo seguito un corso all’Università di Palermo, proprio sul dialetto, indirizzato ai docenti e finalizzato all’applicazione della legge regionale 9/2011 sulla valorizzazione del patrimonio linguistico nelle scuole. Ci siamo trovati a San Vito Lo Capo con Carlo Puleo, Marco Scalabrino ed altri amici a ritirare il Premio Magister Vitae. Abbiamo scritto due racconti brevi per la collana “Coup de foudre” dell’editore Aulino diretta da Accursio Soldano. Con Piero abbiamo in comune l’amore per la Sicilia e per le tradizioni popolari.
Il suo ultimo libro, dal titolo Poesie sotto il Pino, ripartito nelle sezioni Vientu e Stizzania, è un viaggio intorno ai poeti del mondo. E’ un sogno ad occhi aperti nelle terre di Racalmuto, a Zaccanello, libero tra il verde, i cinguettii, i fiori e i colori della natura, un luogo poco distante dalla Noce di Leonardo Sciascia. In contrada Buovo ha trascorso parte della sua infanzia ma a Zaccanello, suo buenretiro, ha scritto alcuni dei suoi libri. Leggendo con attenzione Poesie sotto il pino, pubblicato con Spazio Cultura, mi viene in mente lo stile immediato di Ignazio Buttitta e di Ignazio Russo: i versi arrivano diritti al cuore della gente. La poesia non morirà mai ed è legata ai misteri della vita.Anche per questa silloge va detto che diversi testi sono stati musicati o eseguiti da molti compositori e cantanti: A Nova Orquestra, Coro Polifonico Terzo Millennio, Compagnia di canto e musica popolare, Joe Baiardo, Luigi Balistreri, Maurizio Piscopo, Salvo Di Salvo, Giana Guaiana, Angelo Indaco, Caterina Latina Sacco, Piera Lo Leggio, Domenico Mannella,Alberto Noto, Luce Palumbo, Maridina Saladino, Ezio Noto, Antonio Zarcone. Recentemente a Roma, nella Protomoteca del Campidoglio, è stato assegnato il Premionazionale organizzato dall’UNPLI “Salva la tua lingua locale” per la Ballata di Polifemu e Testa di Turcu con testi di Piero Carbone e musica di Antonio Zarcone. Sempre con Antonio Zarcone parteciperà alla sezione Nuovo Sud organizzata dalla studiosa Dagmar Reichardt all’interno del convegno internazionale AIPI (Associazione Internazionale Professori di Italiano) che si terrà in autunno a Palermo per l’anniversario verghiano.
Nelle epigrafi o nel corpo delle poesie, quasi in un dialogo serrato e plurilingue, sono citati: Guido Ballo, Giuseppe Bonaviri, Mark Zuckerberg, Mario Ciola, Nino Pino, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Giacomo Giardina, Dante Alighieri, Camillo Boito, Charles Baudelaire, Arturo Petix, Giovanni Verga, Ignazio Russo, Miguel De Cervantes, Alexander Hardcastle, Pio Luigi Lo Bue, Bernardino Giuliana, Giuseppe Giovanni Battaglia, Vincenzo Licata, Gianni Di Stefano, Antonio Castelli, Jorge Luis Borges, Pedro Calderon De La Barca, Nat Scamacca, E. Chiarelli, Dario Bellezza, Arthur Rimbaud , Juan Ramòn Jmenez, Carnino Ghilberti, Giuseppe Pedalino Di Rosa, Alessio Di Giovanni, Giuseppe Cavarra, Pier Paolo Pasolini, Vincenzo Arnone, Pedro Cieza De Leòn.
A Piero Carbone poniamo sei domande
Perché questo libro in un mondo che sta perdendo la poesia?
Per invocarla.
Chi è un poeta nel mondo di oggi?
Nessuno è poeta se la terra brucia.
C’è ancora qualcuno che ascolta i poeti?
Dovremmo sperimentarlo in noi stessi per verificarne la possibilità.
La vita è un sogno come diceva Calderon De La Barca o un incubo?
Non si può assolutizzare nel senso che può essere l’uno e l’altro. In ogni caso, la poesia come aspirazione al sogno aiuta a convivere con gli incubi quando si presentano, per non soccombere.
Gli alberi e la poesia…
Sono stati una grande fonte di ispirazione, da Virgilio a Carducci a Joaquín Díaz González etc. etc., ma qualcuno va dicendo che sono energia pura e basta abbracciarli per assorbirla. Perché no? Crederlo aiuta la convinzione ad essere vera.
Quali sono i tuoi progetti per questo libro?
Più che progetto, un desiderio: far abitare le poesie di questo libro nel suono delle parole spagnole che a loro volta hanno suggerito sonorità ed echi semantici a quelle del dialetto siciliano.
Biografia
Piero Carbone ( Racalmuto 1958)
Vive a Palermo. In dialetto hapubblicatoA lu Raffu e Saracinu (1988), La luna (1994), Pensamenti (2008), Venti di Sicilinconia ( 2009), The Poet Sing for All, Lu Pueta canta pi tutti con traduzione inglese di Gaetano Cipolla. Ha promosso l’attività di alcuni pittori siciliani e realizzato cartelle d’arte. Fra ricerca e innovazione, ha curato le rappresentazioni: La vinuta di la Madonna di lu Munti, (1980), Zmaragdos. Arti in coordinamento e ricerche etnografiche (1985), Nivuretta. Storii di carritteri e lavanneri (1988), Dialogo nel bosco, (2002). Diversi suoi testi sono stati musicati o eseguiti da diversi musicisti e cantanti.In lingua ha pubblicato: Sicilia che brucia (1990), Il mio Sciascia (1990), Notturno in via Atenea (1994), Eretici a Regalpetra, Il giardino della discordia. Racalmuto nella Sicilia dei Whitaker, (2006) L’uomo che ebbe due funerali (2019). Intervista “polifonica” a Etta Scolloa cura di Dagmar Reichardte Piero Carbone (AIPI, Siena 2018)
Per la foto di Piero Carbone si ringrazia Nicolò Rizzo