E’ una iniziativa di quelle che ti colpiscono profondamente, che ti fa sorridere il cuore e ti fa riflettere, suscitando solo pensieri positivi.
Non avevo notato quello scaffale posto dinnanzi all’ingresso del Supermercato FAMILA di Favara, forse perché sempre troppo di fretta, assorto nei miei pensieri o preso dal consultare la lista della spesa che mia moglie mi prepara sempre, per evitare di comprare a casaccio e non quello di cui c’è realmente bisogno a casa.
“Scaffale Solidale: Prendi se vuoi, Lascia se puoi, Grazie”. Quella frase scritta su un cartello arancione e posta nella sommità di un normale scaffale, con nei ripiani alcuni generi di prima necessità, questa volta non è passata inosservata. Se hai bisogno prendi qualcosa, se hai possibilità lascia qualcosa, affinché chi ha necessità possa prendere. Un invito alla solidarietà, eccezionale nella sua semplicità!
Chiedo subito notizie al responsabile del punto vendita FAMILA di viale Aldo Moro, Enzo D’Anna con il quale ci conosciamo da diversi anni. “Lo scaffale solidale è un modo diverso e discreto di aiutare il prossimo – ci dice – chi dona non sa a chi, e contemporaneamente chi riceve non sa da chi”. Un semplice pensiero nel pieno spirito della vera solidarietà cristiana.
Non so se Enzo D’Anna e lo Sfatt di FAMILA nel concepire lo “Scaffale Solidale” abbiano pensato alle Sacre Scritture, e neanche io ho chiesto, Ma non ho potuto fare a meno di cercare il riferimento nel Vangelo. Matteo 6, 2-4 : ”Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
“Lo Scaffale Solidale è attivo da oltre un mese – ci dice ancora Enzo – e ho constatato che non è mai vuoto. C’è un continuo ricambio, quindi significa che le persone donano e chi ha bisogno prende, solo il necessario “senza approfittare” del fatto che è grastis”. Ecco anche in questo c’è solidarietà vera.