Amministrazione comunale costretta dal Consiglio comunale al ritiro di quattro proposte di deliberazione perché mancanti di alcuni allegati e con la presenza di alcuni errori nel corpo della delibera. Bocciato un quinto atto, non ritirato, che i Consiglieri non lo hanno ritenuto “ammannito”, ovvero completo in tutte le sue parti.
E’ stata una vera e propria débâcle, una clamorosa disfatta, per l’Amministrazione comunale di Favara del sindaco Antonio Palumbo, non presente in aula per motivi personali, la seduta di ieri sera del Consiglio comunale, chiamato a trattare un ordine del giorno variegato, composto da 11 punti, tra questi debiti fuori bilancio e variazione di bilancio. Proprio su queste proposte il Consiglio comunale ha chiesto approfondimenti e mosso rilievi ai quali ne i dirigenti e neanche l’Amministrazione comunale hanno dato, secondo i consiglieri, esaurienti risposte, per cui i consiglieri hanno chiesto e, dopo un’articolata discussione, ottenuto il ritiro dei punti.
Il primo intoppo sul riconoscimento di tre debiti fuori bilancio, i cui punti erano stati prelevati per discuterli come primi, in quanto su di essi grava la sentenza esecutiva da parte del Tribunale che intima, appunto, l’immediato pagamento. I Consiglieri hanno voluto vederci chiaro, su come si è arrivati ai debiti, che sono relativi al pagamento delle spese processuali per due procedimenti in favore di Società Cooperative che hanno ospitato minori non accompagnati, la Coop “Il Filo di Arianna” e la Coop “GEA” di Favara, per poco più di €.6.000,00 ciascuno, ma soprattutto cosa ha spinto il giudice ad emettere la sentenza esecutiva. Ma proprio le sentenze, pur citate nella delibera, non erano allegate all’atto, per cui alla fine, incalzata dai consiglieri, la dirigente è stata costretta a ritirale.
Stessa sorte per la terza delibera relativa al riconoscimento del debito in favore della signora Santamaria Lucia, circa 15 mila euro per spese per assistenza (non fornita dal Distretto Sanitario) e spese legali. Anche in questo caso documentazione carente e delibera ritirata.
Amministrazione e dirigente in palese difficoltà anche nella delibera relativa alle somme da trasferire all’AICA, Azienda Idrica dei Comuni Agrigentini, poco più di 845 mila euro, anticipati dalla Regione siciliana, che lo stesso Comune trasferisce all’AICA la quale dovrà restituirle in 5 rate annuali. Qui l’errore è stato nelle date per la restituzione, la prima era stata definita nell’atto, come rilevato dal consigliere Carmelo Sanfratello, il 31 gennaio 2022, quindi già scaduta alla data di approvazione della delibera, per cui, anche questa volta l’Amministrazione comunale ed il dirigente hanno, a malincuore, ritirato l’atto.
Lo scontro definitivo si è avuto sulla proposta di deliberazione di Ricognizione delle Società Partecipate del Comune. Il Consiglio comunale, con il consigliere Giuseppe Lentini ha richiesto, anche per questo atto, il ritiro, non essendo stato chiesto preventivamente il parere del Collegio dei Revisori dei conti. Secondo Amministrazione, Segretario e Dirigente, non essendo variato niente, e trattandosi di sola ricognizione sulle Società partecipate dal Comune, non è previsto alcun parere da parte del Collegio dei Revisori dei conti. E’ stato evidenziato che non c’è nuova partecipazione e rendicontazione dell’attività, ma si tratta solo di una ricognizione dello stato attuale.
Essendo l’Amministrazione ferma sulle proprie convinzioni, supportate da Dirigente e Segretario, si è andati alla votazione che ha avuto un esito scontato, non avendo il sindaco Palumbo una maggioranza numerica in aula. Delibera bocciata con 12NO: Castronovo, Lentini, Bacchi, Maglio, Zambito, Dalli Cardillo, Pitruzzella, Nipo, Sorce, Virone, Sanfratello, Indelicato; 3 SI: Fanara, Bellavia, Airò Farulla; 2 ASTENUTI: Mignemi e Lombardo. 7 ASSENTI (alcuni usciti al momento della votazione): Nobile, Agnello, Milazzo, Vullo, Cipolla, Montaperto e Cucchiara.
A questo punto la seduta non aveva più ragione di proseguire, con altri consiglieri che abbandonavano l’aula con la conseguente mancanza di numero legale e caduta della seduta. Niente numero legale anche all’appello chiamato dalla presidente Miriam Mignemi dopo un ora, con il Consiglio che ritornerà a riunirsi questa sera alle ore 18:30 per il prosieguo della trattazione degli altri punti all’ordine del giorno: La richiesta di adesione alla campagna “Stop alle bombe sui civili”; l’approvazione dell’Atto di indirizzo a favore dell’avvio dell’Iter per il finanziamento e la realizzazione dell’Aeroporto Centro Meridionale della Sicilia; l’interrogazione presentata dalla consigliera Miriam Indelicato, su “mancati interventi di sgombero e messa in sicurezza della Villa “ Giufà e i paladini”, sita in Viale Che Guevara”; l’interrogazione presentata da Gerlando Nobile “sul mancato inizio dei lavori nell’area di via del Carmine, luogo della tragedia a seguito del crollo del 23 gennaio 2010”. A chiudere “la mozione urgente di impegno per l’emissione ed il recapito degli avvisi di accertamento”, presentata dal consigliere Carmelo Sanfratello.