Sono oltre 500 i partecipanti alla V edizione del Concorso Uno, nessuno e Centomila. Adesioni dall’Italia, in particolare dal Piemonte, dalla Toscana, dal Lazio, dalla Campania, dalla Puglia, dalla Calabria e da diverse città siciliane, oltreché numerosi dalla Spagna, dalla Francia, dalla Tunisia, dalla Grecia, dalla Romania, dalla Turchia e dall’Iran.
La maggior parte dei corti teatrali in concorso sono frutto di lavori di gruppo, ancher se alcuni lavori sono stati presentati da singoli studenti. Come da bando, sono pervenuti testi teatrali tratti dalle novelle di Luigi Pirandello o brevi rappresentazioni in video ispirate alle novelle e ai personaggi pirandelliani. La Giuria sarà impegnata nelle prossime settimane nel selezionare i finalisti.
Il ricorso all’utilizzo di strumenti digitali durante la permanenza dei ragazzi ad Agrigento è stato pensato per offrire nuovi sistemi non solo nella facilità di connessione tra i partecipanti ma anche nell’organizzazione. La presenza di personaggi noti del mondo accademico, del teatro, del giornalismo garantirà diversi momenti di approfondimento e di confronto con il pubblico presente ai laboratori e alle attività che si svolgeranno dal 4 aprile.
“Nel tempo del Covid che separa e disunisce, negli stessi giorni in cui riesplode sulle bocche di molti la parola “guerra”, arrivano ad Agrigento le drammaturgie e i lavori teatrali di giovanissimi studenti da ogni parte del mondo, per riflettere e creare sotto l’esempio di Pirandello – dichiara Marco Savatteri, regista della manifestazione, socio fondatore dell’Associazione Uno Nessuno e Centomila, che organizza l’evento -.Questi giovani si affidano alla cultura e al teatro per raccontare il mondo dalla parte di chi crede nel valore dell’arte, forse delusi dagli adulti, dalle loro parole e promesse che ci rivelano ancora una volta un mondo troppo stupido, crudele e banale. Ebbene non vediamo l’ora di ospitarli nella città dei Templi e degli Scrittori, di aprire loro il sipario di un Tempio rosso e oro, di imparare da loro e dai loro sogni di futuro e di vita, per sentirci di nuovo uniti e in pace, grazie al gioco meraviglioso che il Teatro ci dona: poter provare centomila emozioni.”