Riceviamo e pubblichiamo
Francesco Piscopo
“Preg.mo Direttore, ho letto con attenzione e “stupore” il Suo articolo sulla Tari…Stupore perchè Ella, in poche e stringate righe, ha reso “icasticamente” ed immediatamente comprensibile lo “psicodramma” che attanaglia i cittadini favaresi da anni e che, come uno “spettro”, aleggia ed olezza sulle nostre vite …Senza che da parte degli organi della P/A ( passati e presenti) vi sia stato o vi sia un ragionevole tentativo di comprensione e soluzione del fenomeno da lei giustamente denunciato… Io, sono costretto da anni (circa 40..) a vivere nella discarica a cielo aperto di via dello Sport, tollerata se non fomentata dal Comune…, Che per questo “privilegio” (unico e raro..) che Il comune (privo di buon senso..) mi riserva pretende ed intima un pagamento tari superiore a 500 euro annui…Via dello sport non è stata mai spazzata…
La discarica a cielo aperto di via dello sport ci ha procurato e continua a procurarci problemi enormi di igiene e di salute… I rifiuti che si accumulano sono fonte di mille pericoli… ( io, pur non avendo in casa ed in giardino animali domestici,sono stato ricoverato in ospedale per puntura da zecche..) Se non bastasse, i rifiuti vengono anche bruciati da barbari nostrani ma anche da raccoglitori di materiali ferrosi che, per separare le plastiche dai metalli, danno fuoco a tutto ciò che contiene la discarica… avvelenandoci quotidianamente.. Tutto questo sotto gli “occhi” spenti delle telecamere che il comune ha installato ma mai attivato….Io personalmente ho parlato con l’attuale Sindaco ed il Dirigente del servizio di queste incresciose problematiche. Ma credo occorra qualcosa di più: affrontare il tema, nella sua complessità, implicazioni ed interezza. Per questo credo sia necessario affrontare queste tematiche in un dibattito pubblico che coinvolga cittadini, esperti, tecnici ed amministrazione comunale. Come Lei sono convinto che la gente nella gran parte pur volendo pagare la Tari non può farlo per le cifre assurde ed ingiustificate intimate, spesso scriteriatamente e magari a più componenti dello stesso nucleo familiare.Questa mia è rivolta anche al signor sindaco Antonio Palumbo, col quale ho parlato e che mi ha espresso tutta la sua disponibilità ad affrontare in maniera seria il problema. Senza voler fare il Masaniello…( l’età me lo impedisce…) ma il “pacificatore” ed il “buon cittadino”, invito tutti, lei, il sindaco ed il Consiglio Comunale, ad affrontare lo spinoso problema una volta per tutti. Prima che la questione si ingarbugli ed attorcigli ancora di più.”