Gaetano Scorsone
Se poche sono le persone che per il loro tratto caratteriale e per l’impegno profuso a sostegno del valore della vita e del bene comune possono considerarsi dei veri e propri vessilli di civiltà, ancor meno sono quelle che per la loro solida fede, per la inesauribile loro generosità e per l’autorevolezza della loro testimonianza civica sono state in grado di accompagnare la crescita, il progresso e la positiva trasformazione socioculturale delle comunità di appartenenza.
Ancor più esigua, poi, la schiera di persone che, così come Salvatore Urso, hanno legato la loro esistenza indissolubilmente, intensamente ed entusiasticamente alla promozione di principi e valori posti a salvaguardia della Vita e della persona umana intese come doni incommensurabili al di là di ogni discriminazione, di ogni pregiudizio e/o di qualsiasi distinguo.
A Favara – e non solo! – il suo nome è strettamente legato a quello dell’A.I.D.O. la cui filosofia, grazie alla sua paziente e quanto mai equilibrata opera di divulgazione, informazione e di attiva partecipazione – e con il supporto dei suoi fraterni collaboratori – è stata fatta conoscere a fasce di popolazione via via sempre più ampie, come dimostrato dall’incremento delle adesioni di nuovi adepti sensibili alla cultura della Donazione intesa come nobile offerta di Amore alla Vita e di autentica solidarietà al prossimo visto come fratello/sorella da considerare, da rispettare e da confortare con attenzioni e cure.
Il dono che lui stesso ha ricevuto e grazie al quale ha potuto abbracciare una nuova vita, lo ha spinto a dedicarsi, con un’inesauribile energia, alla promozione del bene sotto ogni sua forma. Indossando con orgoglio il logo e i colori dell’A.I.D.O. ha incontrato i giovani di diverse Scuole, ha sempre preso parte alle numerose manifestazioni e ai più diversi eventi che si sono succeduti a Favara, tanto che non vi è Associazione e/o Centro Culturale e/o Gruppo laico e/o ecclesiale cittadino che non abbia goduto del suo più che puntuale sostegno, concorrendo a semplificarne gli aspetti organizzativi e ad amplificarne il successo finale. E a tal proposito, dall’Area Padre Pino Puglisi del C.P.C. e dal Tavolo Organizzativo della Festa della Legalità giungono, con non poca emozione, il sentito GRAZIE e i calorosi sentimenti di gratitudine per il contributo che lui ha sempre efficacemente offerto con discrezione e ammirevole signorilità.
Ecco perché la sua ascesa alla Casa del Padre Celeste priva noi tutti e la nostra Favara di una persona a dir poco speciale dalla quale ci eravamo abituati a ricevere conforto ed incoraggiamento, amicizia e affetto, ascolto e consigli. Il tutto calorosamente affidato a quel luminoso suo sorriso tipico delle persone consapevoli di portare dentro sé l’Amore del Signore Dio nostro e di essere strumenti della Sua Saggezza e della Sua Volontà. Senza la sua rassicurante presenza, per noi, da oggi, tutto sarà diverso. . . Ci consolano, però, il suo caro ricordo e il suo autorevole esempio con i quali potremo, anzi, dovremo continuare a tessere quella virtuosa rete nel bene, con il bene e per il bene che, secondo quella che è stata la sua visione e in sinergia con quanti hanno a cuore le sorti di Favara, favorirà il raggiungimento di un futuro migliore in cui tutti, nessuno escluso, troveranno le garanzie necessarie per un sereno percorso di vita in cui le speranze si trasformeranno in concrete e gioiose realtà.
Oggi, venerdì 25 marzo, presso la Chiesa di San Francesco, alle ore 16:00, ci ritroveremo per affidare a don Giuseppe D’Oriente le nostre preghiere per il suo riposo eterno nel misericordioso abbraccio di Dio Padre. Alla cara Signora Nunzia, sua affettuosa sposa, alle figlie Raffaella, Roberta e Valeria e ai familiari tutti le più sentite condoglianze. P.S. “Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano ma sono dovunque noi siamo” (Sant’Agostino).