Sono stati molti i fedeli, quest’anno, che hanno partecipato alla Via Matris Dolorosae che, a differenza del 2021, si è svolta con modalità quasi consuete.
Per il lunedì Santo 2021, infatti, la situazione pandemica aveva imposto la soppressione della processione e la Madonna Addolorata aveva potuto rispettare solo “furtivamente” la tradizione plurisecolare propria della nostra città: il suo doloroso viaggio al Calvario alla ricerca del Figlio diletto.
Il Covid-19, infatti, aveva “influenzato” anche il consueto modo di vivere “U viaggiu a’ Cruci” ed i membri della Confraternita della Santa Croce del Calvario, in accordo con la comunità ecclesiale, avevano dovuto condurla al Calvario in solitaria, alloggiata all’interno di un furgone chiuso come mostra la foto di repertorio:
In questo modo La si è sottrarla alla vista dei credenti che, scorgendola, non avrebbero potuto fare a meno di seguirla per aiutarla a portare il peso della sofferenza di una madre che va alla ricerca di suo Figlio consapevole che morte atroce l’attende.
La mutata situazione ha consentito, quest’anno, ai credenti di accompagnare la Madre nel suo angoscioso viaggio, seppur con la prudenza ed il senso di responsabilità imposti dalla consapevolezza che il virus non è stato, ancora, debellato.
L’originario percorso programmato è stato rimodulato alla luce di una circolare del prefetto Maria Rita Cocciufa che ha condotto, altresì, a modificare i luoghi di sosta dell’Addolorata, appellata da Don Lillo Di Salvo, nell’omelia, Madonna Desolata.
Il carrello è stato spinto esclusivamente da consorelle e confratelli muniti di mascherine e di guanti.
Le tappe del cammino doloroso di Maria sono state affidate alle voci dei bambini che frequentano il catechismo delle varie Parrocchie.