Questa mattina, al cimitero, si è svolta una cerimonia per ricordare il piccolo Stefano Pompeo, assassinato 23 anni fa, e per lanciare un accorato appello a chiunque sia in grado di fare luce su una vicenda che, ancor oggi, presenta troppe zone d’ombra.
Stefano Pompeo aveva solo undici anni quando la sua giovane vita fu stroncata, il 21 aprile 1999, nel tratto di strada che da Favara conduce al Villaggio Mosè. ed ancora sono ignoti mandanti ed esecutori..
Nell’anno del ventesimo anniversario, ovvero tre anni fa, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ripartendo dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, ex barbiere di Racalmuto divenuto il rappresentante provinciale di Cosa nostra, Maurizio Di Gati, ha dato nuovo impulso alle indagini ed ha iscritto tre persone nel registro degli indagati.
Oggi l’amministrazione comunale ha ricordato il piccolo Stefano deponendo un mazzo di fiori al cimitero; il sindaco Antonio Palumbo ha lanciato un appello a tutti coloro che, in qualunque modo, possono fare chiarezza sulla vicenda.
“Siamo qui oggi a ricordare questa ferita aperta che non si è ancora rimarginata e che penso non si rimarginerà per l’intera città. Ricordare una vittima innocente e tenere aperta la memoria su quei fatti è sempre importante. Ha senso chiedere ancora una volta con forza di trovare la verità. Un appello che mi sento di lanciare o a chiunque sappia qualcosa e possa, a distanza di 23 anni, dare luce a quel misfatto e portare ad individuare mandanti ed esecutori di questo efferato omicidio che ha colpito la nostra collettività ed una vittima innocente. Chiunque sappia qualcosa,-conclude- se può, deve metterci in condizioni di scoprire la verità.”