Questa mattina il sostituto procuratore Roberto Conte ha chiesto la massima pena del carcere a vita per Antonio De Pace accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Lorena Quaranta di Favara.
Per l’accusa che, dicevamo, ha chiesto l’ergastolo al termine della requisitoria, quello di De Pace fu omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi oltre che dall’ aver commesso il fatto nei confronti di persona stabilmente convivente.
La sentenza sarà emessa dai giudici della Corte di Assise di Messina presieduta da Massimiliano Micali il prossimo 29 giugno.
Prima delle conclusioni del Pubblico ministero, è stato sentito anche il consulente nominato dall’avvocato Giuseppe Barba che rappresenta i familiari di Lorena Quaranta. Il dottore Domenico Micale si è allineato di fatto a quanto già emerso dalla perizia psichiatrica effettuata dal professor Stefano Ferracuti, ordinario di psichiatria e criminologia della Sapienza di Roma, sull’imputato. “De Pace non presenta elementi clinicamente rilevanti tali da configurare un quadro nosograficamente definito in ambito psichiatrico”. Di fatto è capace di intendere e di volere e dunque “è imputabile” e può stare in giudizio e affrontare regolarmente il processo poiché “non ha una anamnesi di disturbi psichiatrici”.