Nessuno ha fatto un intervento, ne prima come dichiarazione di voto e neanche dopo a votazione avvenuta, per chiarire e spiegare il perché hanno votato NO ad una proposta di delibera fatta dallo stesso Consiglio comunale, o comunque da alcuni di loro. NO che è arrivato anche da parte di alcuni degli stessi consiglieri proponenti, il tutto senza aprire bocca.
Con la bocca aperta, invece, ci siamo rimasti noi ed i pochi cittadini presenti in aula, assistendo alla sfilza di NO che si sentivano dai consiglieri nel rispondere alla “chiama” della presidente del Consiglio comunale Miriam Mignemi, che si è astenuta.
La delibera in questione era finalizzata ad introdurre nello Statuto comunale del Comune di Favara il riferimento al Principio dello “IUS SOLI”, ed istituire in tal senso la Cittadinanza onoraria, ed impegnare il Sindaco e la Giunta affinché vengano promosse azioni di sensibilizzazione sul tema della cittadinanza. Firmatari della presentazione della proposta di deliberazione i Consiglieri comunali Salvatore Bellavia, Pasquale Cucchiara, Angelo Airò Farulla, Marco Bacchi, Giuseppe Lentini, Onofrio Nipo e Miriam Indelicato.
Lo Ius soli è un’espressione giuridica che indica l’acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.
“L’inserimento del riferimento simbolico allo “ius soli” nello Statuto del Comune di Favara – si legge – allo scopo di promuovere l’eguaglianza e l’effettiva partecipazione senza distinzione di origine o provenienza”. Nella proposta di deliberazione un riferimento alla Cittadinanza onoraria: “quale atto simbolico nell’auspico di un’effettiva riforma del diritto alla cittadinanza a livello nazionale”- Ed ed ancora l’istituzione di una “Festa della cittadinanza” con lo scopo di “promuovere nelle scuole la riflessione sul tema dedicando ore di didattica alla sensibilizzazione su cosa significa essere cittadino, quali sono i diritti e quali i doveri”.
Prima di affrontare la discussione sul punto, che non c’è stata, la presidente decreta una sospensione di 10 minuti. Quasi tutti i consiglieri lasciano l’aula per una riunione al piano superiore. Al ritorno in aula la votazione. 10 i NO: Fanara, Castronovo, Lentini, Nobile, Maglio, Zambito, Dalli Cardillo, Pitruzzella, Agnello, Nipo, Sorce, Lombardo, Vullo, Virone, Sanfratello, Indelicato, Cipolla, Montaperto; 1 SI Bellavia; 1 Astenuto Mignemi; 4 gli assenti: Cucchiara e Airò Farulla (assenti fin dall’inizio della seduta); Bacchi e Milazzo (non rientrati in aula dopo la sospensione.
Come si capisce leggendo il risultato della votazione, hanno detto NO anche alcuni dei consiglieri proponenti. Nessuno, come detto, ha fatto dichiarazioni con un intervento in aula, ne ci ha fatto dichiarazioni a nostra specifica richiesta a chiusura di seduta. Certamente si può essere contrati a tali norme o per fede politica o per convingimento giuridico, o personale, basta dirlo. (Lo aveva fatto, per esempio, il portavoce di Fratelli d’Italia di Favara Adriano Barba con una nota che questo giornale ha pubblicato).
Ad intervenire con una nota arrivata successivamente alla nostra redazione i consiglieri Pasquale Cucchiara e Angelo Airò Farulla del Gruppo “Favara per i Beni Comuni”, e Salvatore Bellavia del PD, quest’ultimo presente in aula e che alla fine ironicamente ha detto “Chiedo scusa se non sono riuscito a spiegare l’importanza e la valenza della nostra proposta, annuncio che riporteremo lo IUS SOLI all’attenzione degli inquilini dell’aula Falcone e Borsellino”. Nota integrale che troverete nella rubrica di questo giornale “FRANCAMENTE”.