“Carissima Signora Gina, la notizia che prima o poi, sarebbe dovuta arrivare, è già arrivata, ma molto in anticipo rispetto a quando mi sarei aspettato”.
Inizia così la nota di Pino Crapanzano, in ricordo della signora Gina Bratovich, (nata a Marassi – Istria – nell’anno 1926), morta il 7 luglio 2022 , donna coraggiosa e tenace che, contro il silenzio di tanti, ha voluto raccontare la verità storica degli anni ‘40/50, vissuta sulla propria pelle. Storia raccontata nei libri di Pino Crapanzano “L’Istria di Gina” e “ L’Istria di Gina – Le Foibe e l’Esodo”.
“E’ vero, la vita è così, si nasce, si cresce e, infine, si deve dire addio a tutti e passare a miglior vita.
Proprio così, a miglior vita, perché quella che lei ha trascorso in questo mondo non è stata una vita semplice o normale. La sua è stata una vita vissuta in pieno, con tanti sacrifici, imprevisti, e assurdità che, però lei, grazie al suo carattere forte e coraggioso e alla sua intelligenza, ha saputo affrontare e, superati tutti gli ostacoli, ha concluso in modo sereno.
Signora Gina, ora lo possiamo dire, lei non è stata una donna normale, come tante altre, ma una donna speciale che, grazie al suo coraggio e alla sua tenace volontà, oggi fa parte della “Storia”.
Ricordo come se fosse ora, quando parlando di piccole cose quotidiane, lei ha cominciato a narrare i trascorsi della sua vita da ragazza, da giovane, da sposata, da mamma.
Ricordo che eravamo a casa sua, quella che finalmente dopo tanti anni di veri sacrifici, ha potuto abitare e dove lei credeva per questo di vivere, con Elio e con suo marito Giuseppe, in una reggia, quando, mi raccontò della sua storia passata nei campi di lavoro, in Serbia, del suo essere stata forzatamente partigiana, per non dare altri guai a sua madre e principalmente a suo papà che già era anziano e cagionevole di salute.
Era il mese di aprile dell’anno 2002, quando io, incredulo nell’ascoltare quella realtà che fino ad allora nessuno si era permesso di narrare, io le dissi: “ Ma signora, è tutto strano, tutto assurdo, tutto incredibile. Sarebbe proprio il caso di riportare tutto questo racconto in un libro”, e lei, con la sua solita calma, ma decisa nel suo dire, replicò dicendo una sola parola: “scrivilo”.
Signora Gina, quanto tempo ci abbiamo messo, Quanti studi e ricerche abbiamo dovuto fare, ma alla fine, nel mese di novembre dell’anno 2012, dieci anni dopo, ecco che il suo desiderio è stato realizzato.
Era stato pubblicato il libro che abbiamo scritto insieme e che porta il titolo : “L’Istria di Gina”.
Di tanto in tanto rivedo le foto della prima presentazione a Trieste e poi anche di quella fatta a Favara, presso il Castello Chiaramonte, registrata per intero da SiciliaTV e che tanti e tanti ancora riescono a vedere su internet.
E poi, qualche anno dopo, ecco uscire un secondo libro, con delle opportune integrazioni che fu pubblicato con il titolo: “ L’Istria di Gina. Le Foibe e l’Esodo”.
Ambedue sono stati letti da tanti, Istriani e non, sparsi per il mondo, ma in modo particolare da tanti studenti che hanno apprezzato e fatto proprio il messaggio di pace che lei ha voluto dare, in modo implicito e anche esplicito nei due libri che la vedono protagonista.
Ricordo ancora la commozione dei presenti, nel sentirla parlare, sia a Parenzo che a Trieste quando il secondo libro è stato presentato dalla “Associazione Giuliani nel mondo” unitamente alla IRCI, o ancora ciò che è stato scritto dal direttore del giornale “ L’Arena di Pola”.
Signora Gina, come non ricordala felice con noi tutti, a Favara, il 13 luglio 1976, esattamente 46 anni fa, come oggi ( giorno delle esequie), nel giorno del mio matrimonio con Franca, quando lei ed Elio, che era il mio testimone, avete condiviso con noi la nostra gioia?
Signora Gina, è vero, noi non possiamo più vederci fisicamente, ma da oggi potremo essere più vicini, perché lei non ci lascerà soli, né ad Elio che è il suo figlio naturale, né a me che sono il suo figlio “culturalmente adottato”.
Lei, signora Gina è passata alla “Storia” da viva, e continuerà a rimanere nella “Storia” per sempre, non solo perché è presente nelle case di tanti, ma ancor più perché i giovani, attraverso le “avventure” della sua vita, hanno compreso, e altri ancora comprenderanno, il messaggio di pace e di coraggio che lei ha voluto trasmettere.
Lei è presente non solo nei libri, ma anche nei cosiddetti “social, internet, Whatsapp” ed altro ancora, e il suo messaggio non cadrà mai nell’oblio, ma servirà da stimolo per le nuove generazioni.
Riposi in pace Signora Gina; lo merita; e che Dio l’abbia in gloria”.
Un bacio e un abbraccio. Pino Crapanzano