La Segretaria Generale Filcams CGIL Agrigento
Salvina Mangione
In questi giorni è animato il dibattito cittadino, sui social e tra le strade della Città, per l’ultima, in ordine temporale, ordinanza del primo cittadino di Agrigento:
Ordinanza Sindacale n. 69 del 20/07/2022 “Regolamentazione delle emissioni sonore dei pubblici esercizi e delle attività di svago al fine di tutelare la quiete e la vivibilità all’interno dei centri abitati”.
Dibattito che solleva polemiche pur tratteggiando proposte che risultano tuttavia insufficienti.
In questo dibattito la politica mostra non avere un progetto chiaro per questa Città, ed i cittadini lo avvertono.
E se la villeggiatura è il soggiorno temporaneo, per svago e riposo, in una località diversa dalla residenza abituale, come riempiamo di contenuti le definizioni?
Spetta a scelte precise e programmate, in un sistema di larga condivisione con le parti interessate, non è più il tempo di atti solitari.
Nell’ultimo mese abbiamo assistito all’apertura di diverse realtà imprenditoriali, nuove o riqualificate, che hanno dato un contributo per un’immagine rinnovata del territorio e del litorale agrigentino.
Si guardi alla riserva naturale di Punta Bianca, un posto meraviglioso che oggi ha trovato valorizzazione ed investimenti, ma anche a tutti quei coraggiosi imprenditori che hanno investito sul “Turismo”, in senso ampio, riqualificando luoghi abbandonati al barbaro e selvaggio degrado.
È come se a questi imprenditori si dicesse: bravi, potete lavorare, ma non troppo.
Siamo ancora convinti che la Valle dei Templi, la Scala dei Turchi, il Teatro Pirandello, il nostro mare, possano da soli consolidare e mettere a frutto un sistema organizzato di turismo?
Con ordinanza nr42 l’Amministrazione Comunale comunica che 9 tratti di costa, lunghi 7.215 metri, non sono idonei alla balneazione, alcuni per sicurezza, altri perché interessati da immissioni, altri ancora perché temporaneamente non balneabili, ed infine alcuni per inquinamento …
Ma di quale Turismo vogliamo far vivere Agrigento?
È forse di altri la responsabilità di rendere il nostro litorale sicuro e igienicamente adeguato alla balneazione?
Così continuando ad operare il nostro territorio è condannato ad un turismo mordi e fuggi, che non mette nessuno nella opportunità di vivere a tempo pieno e per 12 mesi l’anno dell’impresa che non ha consiglio di amministrazione.
A poco servirà lo sforzo mediatico della Valle dei Templi, la promozione di eventi, a poco serviranno le candidature a premi della cultura, se non mettiamo a regime un sistema che tenga insieme tutto, nel pluralismo di idee diverse, ma nella dovuta rappresentazione di un progetto che sappia fare sintesi.
Il mondo del lavoro non può più aspettare che si trovi la bussola perché il mare è in tempesta.
Il mondo del lavoro ha necessità di imprenditori coraggiosi che siano posti nella opportunità di una offerta turistica che sia di attrattiva, che dia respiro a quel polmone ammalato dell’economia territoriale.
Ha bisogno di quelle imprese sane che riconoscano, nella propria opportunità di guadagno, legittimo e legale, un’ adeguata risposta ai tanti giovani e meno giovani che vivono in questa terra e che offrono la loro professionalità, la propria voglia di crescita, la propria voglia di lavorare, e che qui vogliono rimanere!
L’adeguata risposta non può che passare da un lavoro regolare, che ribalti le statistiche ed i numeri del lavoro nero e grigio, precario e povero.
Ne è convita la FILCAMS di Agrigento, nella persona della Segretaria Generale Salvina Mangione, che annuncia, anche ad Agrigento, il tour del Camper dei Diritti – “Turismo Sotto Sopra”, sarà un momento di confronto su strada, attraverseremo tutta la costa agrigentina per informare le lavoratrici ed i lavoratori del settore che i diritti esistono.