E’ un disastro il conferimento della differenziata a Favara. Un disastro a fronte delle notizie sull’inquinamento dei luoghi, sul maggiore pagamento della tassa sui rifiuti, sull’aumento imposto dalle discariche e sul vivere civile.
Il fenomeno è talmente importante per dimensioni e diffusione che se le ditte, come da regolamento, rifiutassero di ritirare i rifiuti conferiti in modo scorretto, Favara resterebbe sommersa dai rifiuti.
Per avere le dimensione della Caporetto favarese basta leggere le quantità di rifiuto indifferenziato e rapportarle alle quantità di rifiuto organico, quando in una realtà normale, Favara non lo è, l’organico dovrebbe essere maggiore dell’indifferenziato. Del resto, fatta nel migliore dei modi la differenziata resterebbe ben poco di secco residuo o indifferenziata. Non è così nella città dell’Agnello pasquale, pur a fronte dell’aumentato costo imposto dalle discariche della particolare tipologia. Come se a molti non interessi l’ambiente, la salute, il vivere civile e i maggiori costi e allora aspetta il mercoledì sera per scaricare tutto in una botta plastica, vetro, umido, carta e il poco residuo secco.
Andiamo alle scandalose quantità. Nel mese di gennaio scorso, Favara ha prodotto 147.680 chili di organico e 506.800 di rifiuti urbani non differenziati;
nel mese di febbraio 162,990 chili di organico a fronte di 533.360 chili di rifiuti non differenziati;
nel mese di marzo 192.440 chili di organico e 588.280 di rifiuti non differenziati;
nel mese di aprile 220.400 chili di organico e 560.100 di rifiuti non differenziati;
nel mese di maggio 216.380 chili di organico e 563.080di rifiuti non differenziati,;
nel mese di giugno 141.420 chili di organico e 593.900 di rifiuti non differenziati;
nel mese di agosto 147.940 chili di organico e 588.280 di rifiuti non differenziati,
nel mese di settembre, pur in mancanza del dato effettivo (mancano la quantità della ditta Seap) 152.220 chili di organico e 560.600 di rifiuti non differenziati.
Il quadro è desolante e denuncia una massiccia presenza di incivili che non vogliono assolutamente sapere di rispettare le regole e una, ormai, minoranza che deve sopportarne il peso il termini di costo e di qualità di vita.
Si dovrebbe mettere al primo posto il gravissimo e diffuso disprezzo delle regole e mettersi tutti insieme, amministrazione, consiglieri comunali, associazioni, parroci, scuole e l’elenco è lungo per diffondere il concetto di rispetto delle regole e della legalità.