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È tutta colpa di Freud
SINTESI
- Il consiglio comunale del 10 e 11 ottobre ha approvato tanti importanti punti; tuttavia, nessuno parla dell’unico punto non approvato (in realtà rinviato), il più importante.
- Il Piano Triennale delle Opere Pubbliche è un documento necessario per l’attuazione dei progetti in essere del Comune di Favara. Ad oggi, si rischia di perdere importanti finanziamenti per diletto politico.
- Continua la faida tra Consiglio e Amministrazione che porta solamente malessere ai cittadini favaresi.
Non Sigmund. Anne, che è la sua sesta figlia. È tutta colpa di Anne Freud.
Nonostante nel 1895 in uno studio sull’isteria Sigmund Freud avesse per la prima volta definito il fenomeno e analizzato brevemente nel 1925, Anne ha portato lo studio dei meccanismi di difesa della psiche umana su un altro livello. In particolare, sulla negazione, il termine indica quel procedimento con cui il soggetto, pur formulando uno dei suoi desideri, pensieri, sentimenti fino allora rimossi, continua a difendersi da esso negando che gli appartenga.
È un comportamento inconscio, si può solo imparare a domarlo, ma fa parte di ognuno di noi. Anche del Consiglio Comunale di Favara, che nonostante inconsciamente ami Favara e i suoi abitanti, nega tramite il voto l’amore e la voglia di fare del bene per il paese.
Molti si sono soffermati sui punti che sono stati approvati dal consiglio del 10 ottobre 2022 — che, per inciso, è stato spalmato su due giorni perché dopo una pausa indetta dalla presidente, i consiglieri non sono più tornati in aula — che, in ordine sono:
- la verifica della qualità e della quantità delle aree e fabbricati da destinare alla residenza e alle attività produttive terziarie per l’anno 2022;
- l’installazione di abbeveratoi per animali domestici nelle piazze, ville, giardini, strade e aree pedonali della città (per combattere il randagismo dicono, nonostante sia per animali domestici. Tra l’altro dovrebbero essere gestite dai privati. Siamo confusi. ndr.);
- Regolamento per la concessione in uso e in gestione delle Aree e Ville comunali adibite a verde pubblico.
Ben pochi si sono soffermati, anzi nessuno per quanto ci risulta, sui punti non approvati. Anzi, sul punto non approvato. A chi additare la colpa di questo deficit informativo? Non lo sappiamo.
Il punto in questione riguarda l’approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche del Comune di Favara. Non rientra nello scopo di questo articolo esporre funzioni e obblighi della normativa (se volete approfondire trovate l’articolo completo qui https://medium.com/@areazero.favara/%C3%A8–tutta–colpa–di–freud–d0355fa4f05c.); ci limiteremo a dire che il documento è essenziale per l’appalto delle opere pubbliche e insieme al Piano Annuale consente al comune di appaltare e finanziare progetti che sono nell’interesse del paese.
Fatta la doverosa premessa, torniamo al consiglio.
I consiglieri di opposizione presentano la proposta per rinviare la votazione del Piano Triennale. Rinviando l’approvazione si corre il rischio di perdere potenziali finanziamenti (tra cui il rifacimento del complesso scolastico Antonio Mendola, le mense per i ragazzi di Via Olanda, e la lista potrebbe non finire) per i quali si è già presentato progetto e ottenuto il benestare al finanziamento. Le motivazioni per il rinvio sono:
- l’insufficienza di tempo concessa dall’amministrazione al Consiglio per controllare il piano;
- la continua mancanza di attenzione e volontà cooperativa, quindi, dell’amministrazione nei confronti del Consiglio;
- l’assenza di alcuni progetti nel Piano, come il progetto per la ristrutturazione del complesso polivalente sportivo comunale.
Ovviamente:
- l’amministrazione aveva notificato a luglio il Piano, e pubblicato sul sito del comune a fine agosto (spoiler: con la pubblicazione, per legge, il comunicato diventa pubblico e si assume la conoscenza di tutti i cittadini del comune. Figuriamoci i membri del consiglio che dovrebbero aggiornare la pagina internet dell’Albo ogni 30 secondi). Tempo a disposizione: più di 1 mese;
- di conseguenza, sarebbe stato compito del Consiglio comunicare all’amministrazione la volontà di apportare modifiche al Piano, e non il contrario;
- i progetti nel Piano Triennale possono essere sempre aggiunti, come visto sopra, anche tramite il Piano annuale.
La situazione, come possiamo capire, rasenta i limiti dell’assurdo. Passiamo ai fatti successi in aula.
Inizialmente, appellandosi al buonsenso e alla cooperazione consiliare, anche i consiglieri di maggioranza si sono resi disponibili a rivedere insieme il Piano e votarlo al successivo Consiglio. Gli animi si scaldano, evidentemente non avendo abbracciato lo spirito di cooperazione, e la seduta viene sospesa per dieci minuti dalla Presidente del Consiglio.
Dopo il tempo concesso, si ritorna in aula. A questo punto, la situazione è spaccata. Si vota per il rinvio dell’approvazione del Piano. Se passa il “no”, dovrà essere votato seduta stante. Ne va da sé che il piano, anche se incompleto di opere, doveva essere votato subito e approvato per dare all’amministrazione la possibilità di non perdere nessun finanziamento e tutto il lavoro fatto finora; il rinvio mette solamente a rischio il Comune di Favara.
Risultato: 8 “no”, 10 “sì”.
Nei “sì” è compreso anche quello della Presidente che da consuetudine e rappresentando tutto il Consiglio si dovrebbe astenere. Inoltre, la Presidente vota per ultima. Quindi, dopo aver constatato il rinvio con 9 voti su 8, avrebbe potuto astenersi senza cambiare il risultato; si può dedurre una scelta politica sullo schieramento della Presidente, e non imparziale come dovrebbe.
Con il rischio di perdere finanziamenti importantissimi per la crescita di Favara, aspettiamo il prossimo Consiglio con la speranza che il Piano si possa approvare il prima possibile e che possa includere tutti i progetti necessari allo sviluppo del Comune per i prossimi 3 anni.