Mobilitazione di Conflavoro Pmi, Pullara: “Battaglia in ogni sede istituzionale per tutelare il nostro territorio”.
In un territorio fortemente segnato dalle difficoltà economiche gli imprenditori si mobilitano e affidano le loro attività alle istituzioni: i rappresentanti della categoria hanno consegnato partite ive e documentazioni in segno di protesta per sollecitare interventi a favore delle realtà locali. “La crisi che stiamo vivendo in questi mesi sta segnando profondamente le realtà imprenditoriali del territorio, ma anche, e soprattutto, la vita delle famiglie”. L’allarme arriva da Giuseppe Pullara, vicepresidente nazionale di Conflavoro PMI. “Assistiamo ad un cambio delle abitudini dovute al rincaro dei prezzi di largo consumo e, causa l’impennata del costo delle materie prime, ad un ridimensionamento degli assetti aziendali. Oggi è a fortemente rischio l’economia delle imprese e delle famiglie. Il territorio ha bisogno subito di risposte, altrimenti questo inverno ce lo ricorderemo per molto tempo”. Sono moltissime le richieste, le mail e le telefonate che quotidianamente giungono nelle sedi di Conflavoro da parte di imprenditori stanchi e disperati che altro non chiedono che poter lavorare senza dover scegliere se produrre o pagare le bollette. Il dirigente di Conflavoro ha accolto una delegazione di giovani imprenditori: “Persone coraggiose, che ci hanno affidato le loro istanze affinché possano tornare a fare ciò che amano per la loro terra. A loro, e tutti quelli che come loro lottano ogni giorno, va il nostro sostegno e il nostro impegno. Come Conflavoro non smetteremo di batterci, in ogni sede istituzionale, per garantire un nuovo modo di fare impresa e farla bene, a beneficio di un Sistema Italia nuovo e a misura, finalmente, di impresa”. L’associazione di categoria rileva come il carrello della spesa è sempre più caro per le famiglie evidenziando le stime dell’inflazione all’8.4%. La perdita del potere d’acquisto a causa degli stipendi bloccati – continua nell’analisi Conflavoro – non favorisce i consumi, con stipendi molto più bassi rispetto a quelli tedeschi e non crescono da trent’anni, per una colpa assolutamente non imputabile alle imprese. “A ciò – ricorda Giuseppe Pullara che è anche segretario regionale di Conflavoro – si aggiunga la pressione fiscale per gli imprenditori che vedono scemare la produzione per l’impennata dei costi che devono sostenere, carenza e prezzi folli per le materie prime, il caro-energia cui abbiamo collegato, come Conflavoro PMI, la proposta per far risparmiare subito 2,7 miliardi di euro a imprese e famiglie mantenendo l’ora legale”. Una misura proposta partendo dalla considerazione che l’impennata dei prezzi dell’energia minaccia la sopravvivenza di migliaia di imprese. Tante le ipotesi sul tavolo e fra queste anche quella di mantenere l’ora legale tutto l’anno per risparmiare fino a 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi dell’elettrica. Una proposta che arriva da Conflavoro per ammortizzare in parte il caro energia fuori controllo. Secondo il Centro Studi dell’associazione presieduta da Roberto Capobianco, infatti, è questa la cifra potenzialmente risparmiabile puntando su un’ora in più di luce solare, nel pieno delle attività lavorative quotidiane, in ciascuno dei 147 giorni che separano il 30 ottobre 2022 dal 26 marzo 2023, quando sarà invece in vigore l’ora solare. “Naturalmente – evidenzia Pullara – si tratta di una misura che necessita di politiche strutturali successive, ma in questo momento è il primo contrasto al caro-bollette. Il tutto a costo zero per le casse dello Stato. Il nuovo governo prenda in considerazione la nostra proposta”.