Vincenzo Cavaleri
La Città di Naro ha dato i natali a numerosi uomini illustri che oggi però sono stati quasi dimenticati nella terra natìa, benché le loro opere parlino ancora efficacemente, soprattutto a livello nazionale.
Per esempio, il conte Alfonso Gaetani che fu Prefetto di importanti sedi italiane nel periodo fascista e Presidente nazionale di Confagricoltura dal 1952 al 1969.
Oppure il giurista Giuseppe Messina (1847-1946), docente ordinario di diritto Civile nelle Università di Palermo e Roma, autore di importanti studi e saggi di dottrina giuridica, che fu tra i maestri di Carnelutti.
O, ancora, il maestro compositore e concertatore Filippo Brunetto che, a soli 24 anni, successe a Mascagni quale Direttore dell’”Orchestra Filarmonica di Cerignola” e che, proprio oggi, fa registrare il 154mo anniversario della sua nascita.
Filippo Brunetto è infatti nato a Naro, nel quartiere Sant’Erasmo, alle ore 7 del 17 febbraio 1869, come recitano gli atti di anagrafe e stato civile municipali.
Egli ha composto numerose e rinomate opere musicali, tra le quali “Il popolo polacco” (baritono, coro e orchestra) ed una “Marcia solenne” che è stata eseguita, sotto la sua direzione nel 1890 (poco più che ventenne), a Castelfranco Veneto da 12 bande musicali per un totale di 450 suonatori. Ma l’opera più importante è l’atto unico con preludio ed epilogo “La sagra de Valaperta” (1895).
Come direttore d’orchestra, si è esibito nei migliori teatri europei: da quello del Casinò di Montecarlo all’ Opera di Leopoli, in Ucraina, ai teatri madrileni, parigini e polacchi, oltre che in quello de “La Scala” di Milano, dove tra l’altro ha diretto uno straordinario concerto con 600 coristi e 125 maestri d’orchestra, eseguendo per la prima volta in Italia, “La Cena degli Apostoli” di Wagner; “Resurrexit” di Berlioz e “La nit” di Saint-Saëns.
Dal 1914, ha diretto la Civica Scuola di Canto, a Milano, dove ha poi vissuto sino a spirare il 16 marzo 1936.
Nelle foto:
1) il direttore d’orchestra e maestro compositore Filippo Brunetto;
2) la scena finale dell’opera “La sagra di Valaperta” di Filippo Brunetto, rappresentata in un’acquaforte (marzo 1896) dell’artista spagnolo Antonio Salvador Casanova Y Estorach.