Vincenzo Cavaleri
Il 25 marzo è la giornata Dantedì, mentre il 2023 è l’anno del 75mo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica. Quale migliore occasione per incontrarsi e parlare del tema “Dante e la Costituzione”?
Ci ha pensato la Presidente del Comitato di Agrigento della Società Dante Alighieri, Enza Ierna. La quale ha organizzato il correlativo evento nella sala-convegni del Consorzio Universitario Empedocle, col coinvolgimento di alcuni ordini professionale e, in particolare, di quello degli Avvocati. Questi ultimi,partecipando, hanno anche potuto fruire dei relativi crediti formativi previsti.
Ha introdotto e salutato il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè. Poi è stata la volta del Presidente dell’Ordine dei Medici, Santo Pitruzzella. Indi, ha parlato Enza Ierna, collegando alcuni punti della poetica dantesca ai principi costituzionali.
Considerate la vostra semenza:/fatti non foste a viver come bruti,/ma per seguir virtute e canoscenza -fa dire Dante ad Ulisse nei versi 119/121 del canto XXVI dell’Inferno. E già questa terzina potrebbe spiegare le fondamenta stesse della Costituzione repubblicana. Ma Enza Ierna confeziona un collegamento ancor più pregnante tra il valore assegnato da Dante alla cultura e alla conoscenza e il contenuto dell’art. 9 della Costituzione che, al primo comma, sancisce che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Poi la Presidente della Società Dante Alighieri cita il Canto VI del Purgatorio, là dove ci sono le anime dei morti per violenza: quella violenza che sconvolge l’ordine e l’armonia data da Dio al mondo, nel quale gli uomini sembrano adesso non poter stare senza far guerra. E ora in te non stanno sanza guerra/li vivi tuoi, e l’un l’altro si rode/ di quei ch’un muro e una fossa serra. (versi 82/84). Ecco: il ripudio della guerra; quel principio che la Costituzione consacra all’art. 11.
Ed ancora Enza Ierna, parlando del Paradiso, si sofferma sulla missio di Dante che esorta anche il lettore a ricercare la verità, a scegliere, ad esprimersi liberamente. Proprio come garantito dal principio espresso dall’art. 21 della Costituzione, secondo il quale tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Fin qui, i nessi tra Divina Commedia e Costituzione Repubblicana, come esplicati dalla Presidente della Società Dante Alighieri di Agrigento. Subito dopo, gli interventi della Presidente degli Ordine degli Avvocati di Agrigento, Vincenza Gaziano, sul tema Le pari Opportunità nella Costituzione; dell’avvocato e saggista Giovanni Tesè su La Costituzione Repubblicana, un patrimonio da tutelare e difendere; dell’editore e studioso Antonio Liotta su La Costituzione e il Diritto alla Salute. Interventi, tutti, interessanti e seguitissimi, con spunti critici spesso originali e sempre stimolanti.
Da sottolineare l’ottimo coordinamento assicurato da Enzo Alessi, scrittore e regista.
Applauditissimi sia gli interventi poetici ed artistici di Enzo Argento, Liliana Arrigo e Giuseppina Mira sia gli interventi musicali a cura degli Studenti del Liceo Musicale Empedocle che hanno intonato magistralmente anche l’Inno di Mameli.
Molto brava e sicura di sé la studentessa Clarissa La Scalia che ha letto i versi di Dante e le corrispondenti parole-chiave della Costituzione, così come organizzati ed esplicati dalla prof. Rosanna Gareffa.