Vincenzo Cavaleri
Prosegue l’opera di informazione, sensibilizzazione e sussidiarietà della Rete Civica della Salute (R.C.S.).
Nella provincia di Agrigento, la Rete sta adoperandosi per supportare le istituzioni sanitarie e locali. Nello specifico, il coordinatore provinciale, arch. Antonino Lo Brutto, insieme ai referenti dei vari comuni, sta divulgando il contenuto del progetto di sussidiarietà che la stessa Rete offre agli Enti Locali territoriali per l’attuazione della Mission 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.).
Inoltre, il coordinatore provinciale e i referenti comunali sono intenti a lavorare per favorire l’educazione alla salute e alla prevenzione; per mediare i bisogni della collettività nel campo della salute e dell’ambiente; per promuovere i valori della salute, dell’ambiente e della cultura; per divulgare le opportunità offerte dal P.N.R.R. nel campo della rigenerazione urbana.
Nei giorni scorsi, tra l’altro, la Rete Civica della Salute ha contribuito all’ottimale riuscita dell’evento sul tema “PNRR e Rigenerazione Urbana”, svoltosi ad Agrigento, con la sapiente regia dell’ordine provinciale degli architetti e del suo presidente, arch. Rino La Mendola.
Con lo stesso Ordine provinciale degli architetti, d’altronde, la Rete Civica della Salute aveva stipulato un protocollo d’intesa per rafforzare il collegamento col settore delle professioni nella promozione dei valori della salute, dell’ambiente e della cultura.
Analoghi protocolli d’intesa sono stati stipulati, sempre nella prospettiva di promuovere l’ambiente, la salute e la cultura, con la Fondazione Architetti del Mediterraneo, rappresentata dal presidente arch. Piero Fiaccabrino; con il Parco Archeologico Valle dei Templi, rappresentato dal direttore dr. Roberto Sciarratta; con la Curia Arcivescovile, rappresentata dal responsabile del Servizio Pastorale della Salute don Saverio Pititteri; con il Comitato di Agrigento della Croce Rossa, rappresentata dal presidente dr. Angelo Vita; con ilWwf Sicilia-Area Mediterranea, rappresentato dal presidente arch. Giuseppe Mazzotta.
La Rete Civica della Salute è pure attenta a coadiuvare le Istituzioni e le Agenzie formative ed educative nell’opera di sensibilizzazione al volontariato sociale e al protagonismo civico. Prova ne è l’accordo collaborativo sottoscritto dal coordinatore regionale della Rete, dr. Pieremilio Vasta, con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, rappresentato dal direttore generale dr. Stefano Suraniti, e la Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende sanitarie e ospedaliere, rappresentata dal presidente dr. Pier Francesco Rizza.
Grazie a tale accordo di collaborazione, saranno realizzate iniziative che coinvolgono le scuole della Sicilia nella direzione dell’educazione alla salute e dell’educazione civica che concorre alla sana formazione dell’uomo e del cittadino.
In questi ultimi giorni, comunque, il lavoro della Rete Civica della Salute è soprattutto concentrato sull’attività di divulgazione del progetto di sussidiarietà in favore dei comuni con riferimento alla mission 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.).
Il primo comune visitato, in tale prospettiva, è stato quello di Ribera, dove l’arch. Antonino Lo Brutto ed il referente civico di Ribera, arch. Giuseppe Mazzotta, hanno esposto il progetto al Sindaco, avv. Matteo Ruvolo, che l’ha accolto di buon grado. Come l’hanno accolto di buon grado al Comune di Agrigento, dove il referente civico del capoluogo, dr. Ignazio Gennaro, ha incontrato il vicesindaco di Agrigento dr. Aurelio Tropia, accompagnato dall’assessore ing. Valeria Proto. Ed analoghi proficui incontri ci sono stati con la vice-sindaco di Castrofilippo, dr. Mariella Acquista, con il sindaco di Grotte, dr. Alfonso Provvidenza, con quello di Raffadali, dr. Silvio Cuffaro,
I referenti della R.C.S prevedono di raggiungere tutti i comuni della provincia nelle prossime settimane,
D’altronde, l’impegno per la valorizzazione dell’ambiente, per la promozione del diritto alla salute e per la diffusione dell’educazione e della cultura civica è un basilare presupposto per il miglior funzionamento dei servizi d’assistenza sanitaria. Ai quali è rivolta l’attenzione della Mission 6 del P.N.R.R., dedicata alla salute, con uno stanziamento di ben 15,63 miliardi di euro che serviranno per assicurare la riforma in senso efficiente dell’assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico.
Nel cammino per realizzare questa riforma, le Asp e i Comuni svolgeranno un ruolo non indifferente, nel quale potranno (anzi dovranno) essere supportate, per l’appunto, dalla Rete Civica per la Salute e dai suoi partner.
Di certo, la R.C.S. concorrerà, con la sua funzione sussidiaria, ad efficientare i servizi di assistenza sanitaria proprio nell’attuale momento in cui, da più parti, viene stigmatizzata la mancanza di una reale ed efficace continuità assistenziale.
Osserva il coordinatore provinciale Lo Brutto: “La mancanza di reale continuità assistenziale nella presa in cura dei bisogni sanitari e la disconnessione tra assistenza primaria, specialistica, ospedaliera e riabilitativa determinano forti squilibri e gravi criticità del Servizio Sanitario Regionale”.
Poi aggiunge :“Lo sforzo in chiave di sussidiarietà della nostra Rete, che a livello regionale è egregiamente coordinata dal dr. Pier Emilio Vasta, dovrà essere costante e funzionale soprattutto a garanzia dell’assistenza di prossimità che serve a riequilibrare i servizi sanitari attualmente in sofferenza per la prevenzione insufficiente, per la scarsità della medicina territoriale, per la trascuratezza delle cronicità, per l’ospedalità sovraccarica e per l’urgenza che scoppia”.
Come ben si vede, non sono compiti facili quelli che spettano alla Rete Civica per la Salute, oggi costituita da tutti quei cittadini che volontariamente si prendono cura di provvedere ed intervenire a favore del miglioramento dei pubblici servizi relativi alla salute, così come erogati nella propria città o nell’hinterland territoriale cui la città fa riferimento.
E’ sicuramente necessario che questa rete di volontariato si ampli ancor più capillarmente nel tessuto sociale: soprattutto nell’agrigentino, dove i servizi a tutela della salute non brillano gran che.
Ecco, in un certo senso, la RCS sta concretamente operando ed ha il proposito di continuare a lavorare ancor più responsabilmente. Ma servirà davvero la sua opera a sostenere fruttuosamente la buona riuscita della riforma dell’assetto istituzionale per la prevenzione sanitaria in Sicilia?
Senza dubbio sì. Se si farà sul serio. E l’architetto Antonino Lo Brutto, unitamente ai referenti civici della nostra provincia, sembrano fare sul serio davvero.