Taglio netto nei rapporti tra il sindaco Antonio Palumbo e l’opposizione in Consiglio comunale. Le sedute “fantasma” sono state lo strumento per sancire con i fatti la rottura di qualsiasi collaborazione tra l’assise cittadina e l’amministrazione comunale.
La seduta del Consiglio comunale di Favara è caduta per due volte ieri sera per mancanza del numero legale e anche stasera è accaduto lo stesso.
Nell’ordine del giorno importanti variazioni di bilancio che interessano “Servizi e cittadinanza digitale”, “Demolizione e ricostruzione scuola A. Mendola”, “Comunità energetiche”, anche una mozione sull’autonomia differenziata delle Regioni e un’interrogazione sullo stato degli uffici comunali del cimitero Piana Traversa.
La scelta, comunque, di abbandonare l’aula Falcone Borsellino non sembrerebbe legata ai punti da trattare, ma ad una questione politica che si è tradotta nella scelta, per certi versi, eclatante di bloccare le sedute sulle proposte del sindaco. Ovviamente, a fronte del nuovo regolamento del civico consesso, nessun pagamento del gettone è dovuto ai consiglieri, perché non sono stati trattati i punti nell’ordine del giorno.
Difficile prevedere cosa accadrà nel prossimo futuro. Certamente le convocazioni non potranno continuare ad andare deserte a totale danno dei cittadini. Potrebbe il Consiglio comunale presentare le proprie proposte utili alla collettività e votarsele, escludendo in tutto il processo l’amministrazione Palumbo. Sarà in grado di farlo? La risposta è affidata al tempo.
Possiamo con un certo margine di certezza affermare che la forte azione di contrasto non si fermerà a stasera.
Sarebbe, a questo punto, opportuno cercare di mettere insieme i pezzi dell’ormai vaso rotto. E ad iniziare l’operazione ricucitura dovrebbe essere Palumbo che non ha una maggioranza numerica in consiglio. Ma conoscendo bene il sindaco credo proprio che non muoverà un solo dito e dall’altra parte della barricata faranno lo stesso, specie adesso che dovranno approvare atti impopolari come l’aumento della tassa sui rifiuti.
Sarà braccio di ferro e logoramento che non porterà nulla di buono alla collettività, quando con un po di buonsenso si poteva e si può ancora mettersi insieme per tirare fuori dal pantano la città.