Per la Consulta di AICA il Presidente Alvise Gangarossa
“A pochi giorni dall’assemblea che deciderà la nomina dei nuovi componenti del C.D.A. nessuna iniziativa in favore di una maggiore trasparenza di questo procedimento è stata attuata.
Mentre scriviamo, nella nuova sezione “società trasparente” del sito di AICA e nella pagina di pubblicazione dell’avviso pubblico, non ci pare siano stati pubblicati gli elenchi definitivi dei candidati, i loro curricula, il verbale dell’ultima assemblea e i criteri di scelta che i sindaci useranno per la nomina dei nuovi componenti.
Dobbiamo affidarci nuovamente alle comunicazioni passate ai quotidiani per saperne di più sulle intenzioni dei sindaci, sul giorno stabilito per le assemblee (visto che la Consulta non viene invitata ne informata), financo per avere qualche notizia sulle condizioni economiche e finanziarie dell’azienda. Non possiamo che stigmatizzare questo comportamento da parte dei vertici e rimarcare che i cittadini utenti, destinatari finali del servizio fornito da un’azienda che perde 4 milioni di euro nell’ultimo anno, meritano ben maggiore considerazione.
Era prevedibile e previsto il risultato del bilancio consuntivo del 2022, tanto che la Consulta con un report circostanziato prima e con un’istanza di accesso agli atti più recente, ha sottolineato, già 8 mesi or sono, la necessità di apportare dei decisi correttivi al conto economico, di reperire nuove risorse sia idriche che economiche (presenti nel nostro ambito ma non adeguatamente sfruttate), di convertire le utenze ancora a forfait, di accelerare lo scioglimento dei gestori ancora superstiti, di migliorare l’efficienza energetica dell’azienda, sottoposta ad un aumento vertiginoso dell’energia. Tutto questo, ancorchè suggerito ripetutamente, è rimasto lettera morta. La consulta ha anche richiesto due volte di incontrare i vertici dell’azienda senza risultati, ma continua a ritenere necessario un confronto sul tema e ribadisce la propria disponibilità, anche nei confronti della Prefettura.
Avendo appreso dalla stampa il solo dato sulla perdita di esercizio dell’anno 2022, senza la possibilità di visionare l’intero documento e la relazione che, da statuto, doveva già essere pubblicata, ci chiediamo quale sia il livello di sofferenza finanziaria dell’azienda, a quanto ammonta il debito con Sicilacque e con il gestore dell’energia elettrica. Con questi risultati di bilancio come giustificare, di fronte all’assemblea, un piano di riorganizzazione del personale che prevede un aumento dell’organico con conseguente ulteriore aggravio di costi. Con quali iniziative si intende controbilanciare questi costi? Con quali iniziative si intende riequilibrare l’aumento delle tariffe che, da un analisi empirica sulle bollette, sembra essere ben maggiore rispetto al 6% dichiarato dall’ATI. E ancora, quali iniziative saranno messe in campo per mitigare gli effetti di una già annunciata crisi idrica estiva, a seguito dell’incontro tra AICA e i vertici di Sicilacque? Cosa risponde AICA o ATI alle perplessità sull’effettiva fattibilità dei progetti finanziati REACT-EU e rete idrica di Agrigento, visto che tra 8 mesi dovranno essere conclusi i lavori per i quali ancora oggi non è stato affidanto nessun incarico?
Le istanze della Consulta e le legittime richieste dei cittadini utenti possono essere ignorate, delegittimate, attaccate o minacciate di querela, ma la realtà è che l’azienda è ancora troppo distante dall’ideale efficienza, efficacia e economicità prevista dalle norme e i 4 milioni di perdita sono li a testimoniarlo più di qualsiasi comunicato ufficiale. Il prossimo CDA farà bene ad essere attrezzato o ne verrà travolto insieme ai cittadini e allo stesso gestore pubblico”.