Salvatore Licata Delegato del Sindaco di Licata c/o Ati ed Aica
Tutto è compiuto, in Aica, ma soprattutto, all’insegna del “primato della politica”, così come molti sindaci hanno dichiarato e voluto , abbiamo i nominativi del nuovo Consiglio di Amministrazione. Senza voler entrare nel merito e nelle competenze di ogni singolo soggetto, tutti rispettabilissimi, dichiaro subito di non condividere il metodo adottato.
Le condizioni attuali del “Gestore Unico, Aica” non lo consentono. Se, continuando a far prevalere il “primato della politica”, Ati ed Assemblea Aica, ci hanno portato ad avere 1,3 milioni di euro di passivo per i quattro mesi del 2021 e quattro milioni nel 2022 e senza mettere da parte il primato della politica e senza correttivi strutturali chissà quanti nel 2023, evidentemente il primato della politica, a meno che non sia voluta la cosa, ci porterà a farci sfuggire di mano la gestione pubblica dell’Acqua, nell’Ambito di Agrigento.
Si lanciano messaggi fuorvianti, quali problemi, delle sofferenze di Aica: Le fatture non pagate da parte dei Comuni (sic !). Detto evento, seppur deplorevole, non c’entra nulla con la passività di Aica ed è un problema nella misura in cui, lo si vuole far diventare un problema. Esiste una specifica delibera di Arera che indica come, quando e con quali misure rientrare da quei crediti, basta applicarla, senza timore di incorrere nelle ire di qualche sindaco.
Si indica ciò quale problema e non si prende in considerazione l’elevato numero di utenze a forfait, che molto sottraggono agli incassi di Aica ed in maniera strutturale, facendo saltare il principo cardine del “ricavo garantito” ed il “Full Cost Recovery” che Ati dovrebbe garantire ad Aica. Forse il primato della politica non lo consente !!! Potrei condividere il concetto di primato della politica , se accanto, o prima, di sentire o leggere dell’imminente assunzione di 25 unità per rimpinguare l’organico di Aica , leggessi anche di tagli ai costi fissi strutturali o nuove entrate strutturali. In assenza di ciò non condivido , perche a mio parere si mettono a rischio i posti di lavoro già esistenti, appesantendo di altri 600/700 mila euro annui il già deficitario bilancio di Aica. Ma in assenza di tale spiegazione considero il primato della politica come motivo base dei malesseri di Aica, fino ad oggi.
Non serve nemmeno pensare di nutrire qualche speranza nel 28/29 maggio prossimi prossima tornata elettorale , che ci dovrà consentire di cambiare molti dei 18 sindaci che sono in scadenza, perché se non è un problema di conoscenza delle norme e a prevalere dovrà essere il “primato della politica”, prima ancora delle competenze specifiche, a che vale cambiarne 18 o tutti e 43 i sindaci componenti Ati ed Aica ? Serve , secondo me, una presa di coscienza generale ed una riflessione, che prenda atto di come un’Azienda di oltre trecento lavoratori e con un bilancio di oltre 50 milioni di euro annui, non può essere governata secondo il filo conduttore del “primato della politica” , così come oggi viene inteso, ma va governata nel rispetto delle tante delibere Arera, delle tante delibere della Unione Europea e dei tanti solleciti che , inascoltati, provengono dalle tante Associazioni e dalla Società Civile, che ancora spera che la “Gestione Pubblica” del SII non si traduca in una beffa e venga immolato sull’altare del “primato della politica” e vada a farsi benedire anche il Referendum del 2011.