Giovedì 11 maggio, alle ore 19:00 presso la Farm Cultural Park, sarà presentato il libro “La malagrazia. Ballate (delle) disturbanti” (A&B editrice) di Margherita Ingoglia.
L’incontro, organizzato da LiberArci A.P.S., Farm Cultural Park, Nicodemo e Medinova, e dal Caffè Letterario “Antonio Russello”, sarà moderato da Miriam Lupo, vicepresidente Liberarci, Antonio Liotta, vicesindaco ed editore di Favara, Gianna Drago componente del Caffè letterario.
Le letture saranno a cura della regista teatrale Mariagrazia Costanza. Sarà presente l’autrice.
“La Malagrazia – si legge nel comunicato stampa – è la grazia che viene dal male, ovvero la straordinaria e controversa capacità delle donne-disturbanti di resistere, per esistere. Controvertere la storia che le ha inquisite, oltraggiate e messe al rogo; le ha volute invisibili e senza voce.
“La malagrazia. Ballate (delle) disturbanti” (A&B editrice) è una raccolta di ballate e poesie che ripercorre la storia delle donne, nemiche di un potere e di una cultura patriarcale e maschilista, solo perché volevano essere libere.
“La malagrazia” evoca le voci delle donne dimenticate dalla Storia che in questa raccolta, al contrario, parlano, riemergono quindi dal silenzio, tornano dal buio per raccontare in prima persona la loro verità e la loro rabbia.
La ribellione avvertita dall’autorità del tempo, non troppo lontano, come mancanza di grazia (e quindi malagrazia), le avrebbe tramandate come disobbedienti, eretiche, streghe o addirittura cancellate e condannate alla damnatio memoriae. Sorte comune a tutte coloro che hanno disobbedito all’obbligo di essere madri, mogli e figlie, a essere, cioè, unicamente dote familiare.
Corpo, storia, religione, storia del corpo, maternità, sessualità sono le chiavi di lettura per entrare nelle parole della silloge, dove la pelle diventa l’involucro di un soggetto che è, e vuol essere, considerato oltre lo spettro della propria carne, oltre le dicerie stregonesche, oltre l’essere considerate partorienti e materne, o utero di esistenza altrui, donne, voce. Le disturbanti sono donne di intelletto, di scienza, di prodigio. E tornano a vivere”.