Si muove il consiglio comunale, presieduto da Mimmo Licata, che stasera si riunisce in seduta straordinaria ed aperta, dopo il rinvio avvenuto per l’allerta meteo arancione dei giorni scorsi.
Si muove il comitato pro ospedale, presieduto da Salvatore Castellano, che ha raccolto sinora oltre 4.000 firme a sostegno dell’ospedale ed ha scritto una lettera aperta ai deputati regionali agrigentini.
Il consiglio comunale si riunisce ed il comitato pro ospedale lancia un appello a tutti i deputati regionali agrigentini, senza distinzione di colore politico: da Angelo Cambiano del M5S a Michele Catanzaro del PD, da Roberto Di Mauro del MPA a Riccardo Gallo e Margherita La Rocca Ruvolo di FI, da RosellinaMarchetta e Carmelo Pace della DC a Giusi Savarino di FdI.
Viene chiesto, dal Comitato, ai deputati ARS di attivarsi per superare la “particolare situazione alquanto precaria dell’ospedale di Canicattì”, invitandoli anche a recarsi personalmente presso la struttura sanitaria.
Stasera il consiglio comunale approverà invece un ordine del giorno per lamentare le gravi carenze di risorse, soprattutto umane (leggasi: dirigenti medici), che ostacolano il buon funzionamento delle unità operative del presidio ospedaliero.
Il presidio, oltre al suo direttore, dr. Giuseppe Augello (che è capo-dipartimento di medicina del distretto Ag.1 comprendente gli ospedali di Agrigento, Canicattì e Licata), ha solo due altri primari di ruolo: il dr. Luciano Sutera Sardo in cardiologia/utic e il dr. Salvatore Gallo in astanteria/pronto soccorso.
Ma, nonostante l’anno scorso, questi due nuovi primari (vincitori di concorso e non incaricati) abbiano assunto le loro funzioni, nei loro reparti continuano a mancare i dirigenti medici.
Nel tempo, inoltre, l’ospedale di Canicattì ha dovuto chiudere o limitare le prestazioni di numerose unità operative ed ambulatori. Così, oggi mancano gli anestesisti e i rianimatori; il centro emo-trasfusionale non è più aperto h24; il reparto di lungo-degenza è stato chiuso; l’utenza ginecologica lamenta la mancanza del reparto di neonatologia; la chirurgia è stata chiusa e poi riaperta con evidente ridimensionamento; c’è una gravissima carenza di dirigenti medici nei reparti funzionanti (primi fra tutti, quelli citati della cardiologia/utic, dell’astanteria/ pronto soccorso e della ginecologia), oltre che una grave carenza di personale infermieristico ed ausiliario.
Non solo. Accade pure che spesso (a seguito delle assunzioni per concorso di dirigenti medici o a seguito di incarichi a termine in favore di dirigenti medici o di medici specializzandi) vadano a riempirsi prioritariamente i reparti dei nosocomi più grandi, mentre restano a soffrire i vuoti d’organico quelli di Licata, Ribera e soprattutto Canicattì che ha un bacino d’utenza molto ampio, comprendendo i comuni di Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto e Ravanusa (tutti facenti parte del distretto socio-sanitario di Canicattì) e, di fatto, molti altri comuni dell’ agrigentino e soprattutto del nisseno.