Il 21 maggio 1903, esattamente centoventi anni fa, a Naro, in una giornata di gradevole e mite sole, nasce Alfonso Gaetani, odiernamente noto soprattutto per essere stato l’ideatore della sagra del mandorlo in fiore, prima a Naro e poi ad Agrigento.
Alfonso Gaetani è conte ed agricoltore. Prende due lauree: una in giurisprudenza ed una in scienze sociali, politiche ed economiche.
Iscritto al partito nazional fascista sin dall’ottobre 1922, è segretario del fascio di Naro e, poi, segretario federale di Agrigento (febbraio 1933 – aprile 1937) e, infine, consigliere nazionale, con la qualifica di vicesegretario nazionale (novembre 1940 – ottobre 1941).
Diviene grand’ufficiale dell’ordine della corona d’Italia; poi, ufficiale dell’ordine mauriziano; indi, commendatore dell’ordine di san Silvestro.
Fa carriera nello Stato, divenendo prefetto di Enna (marzo 1937 – febbraio 1938), di Lucca (febbraio 1938 – novembre 1940), di Firenze (ottobre 1941 – settembre 1943).
Dal 23 marzo 1939 al 2 agosto 1943 (XXXma legislatura della monarchia) è anche deputato del regno.
Seppur uomo di partito, Alfonso Gaetani è soprattutto uomo di Stato ed è unanimemente considerato persona di non comune equilibrio e comunque molto vicino alla carriera prefettizia.
La sua nomina a vice segretario nazionale del fascio (in pratica, è uno dei vice di Mussolini) è effettuata con lo scopo specifico di smussare i contrasti, che per tutto il ventennio caratterizzano i rapporti tra prefetti e federali, ovvero quei rapporti tra Stato e partito che quasi sempre vedono prevalere il partito all’interno della pubblica amministrazione.
Il suo attaccamento ai doveri statali (prima che a quelli di partito) lo porta al collocamento a disposizione da parte del governo fascista partire dal settembre 1943 e, subito dopo, al collocamento a riposo “per ragioni di servizio” a partire dal febbraio 1944.
Deferito alla commissione per l’epurazione, con decisione del settembre 1944, gli viene comminata la sanzione disciplinare della dispensa dal servizio senza perdita del diritto alla pensione, di cui già gode dal precedente mese di febbraio.
Il suo spirito di genuina conciliazione e il suo equilibrio politico e burocratico, ma soprattutto umano, gli consentono riconoscimenti anche quando crolla il regime fascista e torna la democrazia, tanto è vero che egli diviene presidente della Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana (Confagricoltura) nel 1952, restandoci per ben 17 anni sino al 1969.
Alfonso Gaetani nel 1956 appoggia molto tiepidamente e senza vera convinzione la nascita di Conf-Intesa, voluta soprattutto da Confindustria e Confcommercio, ma successivamente sollecita e riesce a partecipare alla gestione della Federconsorzi.
Durante la sua presidenza, Confagricoltura ha intrapreso numerose iniziative intese a sostenere la crescita, lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura.
Nella foto in evidenza: Alfonso Gaetani, federale di Agrigento, accompagna Mussolini a Siculiana per visitare una colonia marina scolastica il giorno 16 agosto 1937.