Antonio Moscato
Ciò che sta accadendo a Favara dal punto di vista politico, la “guerra” tra opposizione – che è maggioranza – e la maggioranza – che è minoranza – non è certamente il miglior modo di tentare di risolvere i problemi di Favara e dei favaresi.
E’ solo certo che tutto ciò penalizza ancor di più la situazione economica e sociale del Paese. Il problema della tari (in tutte le sue sfumature), il più grosso, non è l’unico che ci attanaglia.
Ovviamente i problemi che ci sono non sono stati creati da Palumbo, sono atavici, ma da esso il Paese si aspetta che quanto meno ci si prodighi per iniziare a risolverli. Come? Sicuramente non ingaggiando una battaglia ogni piè sospinto. Urge trovare un compromesso – anche da manuale Cencelli – tra le due fazioni per poter andare avanti in momento storico dove si potrebbe avere la possibilità di raccogliere soldi dai vari filoni nazionali ed europei. Ma non è solo questione di soldi, è anche questione di organizzazione e visione.
In questo momento manca tutto e farne le spese sono i coraggiosi che ancora con apprezzabile incoscienza sono convinti che non bisogna scappare da Favara.
Noi riponiamo fiducia nell’opposizione maggioritaria di centrodestra e auspichiamo che a stretto giro possano portare avanti delle iniziative atte a trovare una soluzione ampiamente condivisa (che sia un valore aggiunto) e formare – con esterni/tecnici – una squadra forte e laboriosa.
Ci apprestiamo ad entrare nella stagione estiva e Favara è una delle mete che i turisti scelgono e sarebbe importante non vanificare gli sforzi economici e imprenditoriali di chi gestisce le strutture ricettive. Attendiamo fiduciosi un risvolto positivo che ci faccia uscire da questo pantano, altrimenti meglio raccogliere i bagagli e richiamare i favaresi alle urne.
Antonio Moscato
Libertà e Tradizione