Sono 14 i comuni agrigentini che il 28 e 29 maggio voteranno per eleggere i propri sindaci e per rinnovare i Consigli comunali. Si tratta di Burgio (ab.2.509), Calamonaci (ab.1.184), Castrofilippo (ab.2.645), Cianciana (ab.3.159), Grotte (ab.5.298), Joppolo Giancaxio (ab.1.084), Licata (ab.34.619), Lucca Sicula (ab.1.733), Menfi (ab.11.929), Ravanusa (ab.10.500), Sambuca di Sicilia (ab.5.418), San Giovanni Gemini (ab.7.604), Sant’Angelo Muxaro (ab.1.182) e Santo Stefano Quisquina (ab.4.159).
I seggi saranno aperti domenica (dalle ore 7,00 alle ore 23,00) e lunedì (dalle ore 7,00 alle ore 15,00). La popolazione coinvolta è di 93.23 abitanti. In 13 centri (fino a 15 mila abitanti) si voterà con il sistema maggioritario; nel solo comune di Licata (nel quale l’eventuale ballottaggio si terrà l’11 e 12 giugno) con quello proporzionale.
I consiglieri comunali da eleggere sono 176 e le sezioni elettorali che saranno costituite sono 122. I candidati a sindaco sono ben 32, di cui 4 donne (nelle foto).
L’elettore, per il consiglio comunale, può esprimere una o due preferenze nella stessa lista, ma di genere diverso: una femminile e una maschile. Il voto espresso per una lista si estende al candidato sindaco a essa collegato e non viceversa. Prevista anche la possibilità del “voto disgiunto“, che rende libero l’elettore di votare separatamente per un candidato sindaco e per una lista a questo non collegata.
Lo spoglio inizierà lunedì pomeriggio, subito dopo la chiusura delle urne.
A Burgio è ancora sfida all’ultimo voto tra l’uscente Francesco Matinella e Vincenzo Galifi che, nel 2018, fu battuto appunto per soli 13 voti. Le liste collegate ai due candidati-sindaci sono entrambe composte da 10 candidati al consiglio comunale. Il sindaco che vincerà trascinerà con sé 7 consiglieri comunali, mentre all’opposizione ne andranno 3, di cui uno è il candidato sindaco non eletto.
A Calamonaci, l’uscente Pellegrino Spinelli d’area centro-destra, è sfidato dal giovane Vincenzo Scorsone. Le liste collegate ai due candidati-sindaci sono entrambe composte da 10 candidati al consiglio comunale. Il sindaco che vincerà trascinerà con sé 7 consiglieri comunali, mentre all’opposizione ne andranno 3, di cui uno è il candidato sindaco non eletto. Nel 2018, il sindaco in carica venne eletto con 577 voti, contro i 384 di Rosalba Navarra.
A Castrofilippo, ci sono addirittura tre candidati: l’uscente Franco Badalamenti, il docente in quiescenza Totò Gioacchino Baio, la giovane avvocato Ilenia Dainotto (nella foto). I consiglieri comunali da eleggere sono 10. Il sindaco che vincerà trascinerà con sé 7 consiglieri comunali, mentre all’opposizione ne andranno 3 della lista di candidati consiglieri che sarà arrivata seconda, di cui uno è il candidato sindaco arrivato primo tra i due non eletti. Nel 2018, si presentarono pure tre candidati ed il sindaco in carica venne eletto con 817 voti, mentre gli sfidanti Riccardo Serravillo e Antonio Sferrazza hanno ottenuto rispettivamente 547 e 344 voti.
A Cianciana, i contendenti sono l’uscente democristiano Franco Martorana e la neofita Linda Reina (nella foto), ai quali sono collegate le rispettive liste, formate entrambe da 12 candidati al consiglio comunale. Il sindaco che vincerà trascinerà con sé 8 consiglieri comunali, mentre all’opposizione ne andranno 4, di cui uno è il candidato sindaco non eletto. Nel 2018, il sindaco in carica venne eletto con 1.351 voti, contro 1.083 voti ricevuti da Salvatore Sanzeri.
A Grotte, sono in lizza l’uscente Alfonso Provvidenza e Paolo Pilato, già sindaco dal 2008 al 2013. Il sindaco che vincerà trascinerà con sé 8 consiglieri comunali, mentre all’opposizione ne andranno 4, di cui uno è il candidato sindaco non eletto. Nel 2018, il sindaco in carica venne eletto con 1884 voti, contro 1.400 voti di Dino Morreale.
A Joppolo Giancaxio, la lotta è tra l’attuale vicesindaco Domenico Migliara e il consigliere d’opposizione Mariangela Cacciatore. Il sindaco che vincerà trascinerà con sé 7 consiglieri comunali, mentre all’opposizione ne andranno 3, di cui uno è il candidato sindaco non eletto. Nel 2018, il sindaco in carica, Peppe Portella, che appoggia il suo vicesindaco vinse con 502 voti a fronte dei 368 voti ottenuti dall’avversario Lillo Abissi.
A Licata, si contendono la poltrona di primo cittadino Angelo Balsamo che ha ben 6 liste collegate (tre civiche, quella di FdI, quella della Lega e quella di FI); Fabio Amato del centrosinistra (con a sostegno le liste di M5S, PD, Sud chiama Nord e civica) e Angelo Iacona (col sostegno della lista “Onda” di Carmelo Pullara, di quella dell’UDC di Decio Terrana e Violetta Callea, e di quella della Nuova Dc di Cuffaro e Pace).
E’ l’unico Comune della provincia nel quale si vota col sistema proporzionale. Per essere eletto al primo turno, almeno un candidato sindaco deve ottenere il 40 per cento dei voti. Diversamente si andrà al ballottaggio giorno 11 e 12 giugno.
Nel caso in cui il gruppo di liste collegate al candidato proclamato eletto alla carica di sindaco abbia ottenuto, in base al sistema proporzionale, almeno il 60% dei seggi assegnati al comune (15 consiglieri comunali su 24), non c’è attribuzione di alcun premio di maggioranza.
Nel caso in cui il gruppo di liste collegate al candidato proclamato eletto alla carica sindaco non abbia conseguito almeno il 60% dei seggi assegnati al comune ed abbia però superato il 40% dei voti validi e nessun gruppo di liste abbia superato il 50% dei voti validi, viene attribuito il premio di maggioranza a questo gruppo di liste (15 consiglieri su 24).
Nel caso in cui il gruppo di liste collegate al candidato proclamato eletto alla carica di sindaco non abbia superato il 40% del totale dei voti validi riportato da tutti gruppi di liste in tutte le sezioni del comune, i seggi ai gruppi di liste collegate restano determinati nel numero risultante dal sistema proporzionale.
Da sottolineare che non sono ammessi alla divisone dei seggi le liste che non abbiano superato la soglia di sbarramento del 5 per cento.
Ne consegue pure che, per la determinazione dei quorum di ciascun gruppo di liste collegate al rispettivo sindaco, non sono considerati i voti delle liste che non abbiano superato la soglia di sbarramento.
Nelle precedenti elezioni amministrative (2018), il sindaco in carica Pino Galanti ha preso 9.885 voti, con l’appoggio di alcuni partiti del centro destra e alcune liste civiche, mentre l’attuale deputato europeo della Lega, Annalisa Tardino, ha ottenuto 3.473 voti (col sostegno della lista della Lega e di quella di FdI). Gli altri candidati sindaco, Annalisa Cianchetti del M5S (purtroppo scomparsa prematuramente) e Gianluca Mantia (oggi, nella lista “Onda”, vicina all’on.Carmelo Pullara, a sostegno di Angelo Iacona) hanno avuto rispettivamente 3.053 e 1.230 voti.
A Lucca Sicula, l’uscente Salvatore D’Azzo, per il centro-sinistra, sarà sfidato da Peppe Puccio che è stato sindaco dal 2013 al 2018. Il sindaco che vincerà trascinerà con sé 7 consiglieri comunali, mentre all’opposizione ne andranno 3, di cui uno è il candidato sindaco non eletto. Nel 2018, il sindaco in carica è stato eletto con 636 voti contro i 598 dell’avversario Gabriele Mirabella.
A Menfi, i candidati sindaco sono Ludovico Viviani, col sostegno della Nuova Dc, e Vito Clemente, col sostegno di F.I. e del P.D.Il primo è pure sostenuto da Michele Botta (già sindaco dal 2008 al 2013) e da Ezio Ferraro, già candidato a sindaco nel 2018 e capogruppo dell’opposizione negli ultimi cinque anniIl secondo è sostenuto pure dal Movimento Civico 92013-Il Nuovo Inizio e dall’ex sindaco EnzoLotà. Le liste collegate ai due candidati-sindaci sono entrambe composte da 16 candidati al consiglio comunale. Il sindaco che vincerà trascinerà con sé 10 consiglieri comunali, mentre all’opposizione ne andranno 6, di cui uno sarà il candidato sindaco non eletto. Nel 2018, il sindaco in carica, Marilena Maurici (che non si è ripresentata) venne eletto con 3.096 voti, contro i 2.782 di Ezio Ferraro e i 1.765 di Ignazio Perricone.
A Ravanusa, Kabiria Loggia (nella foto), sostenuta da Giusi Savarino, deputata di FdI, da Carmelo D’Angelo, sindaco uscente, Roberto Di Mauro, deputato regionale autonomista, è sfidata dall’attuale presidente del consiglio Vito Ciotta, appoggiato dal movimento locale “Servire Ravanusa”, il cui leader Giuseppe Sortino si è presentato alle elezioni del sindaco nel 2018, prendendo 2386 voti, contro i 3.102 voti del sindaco uscente Carmelo D’Angelo. Saranno della partita, inoltre, due avvocati: Salvatore Pitrola(che ha compattato tutto il centro-sinistra ed ha anche l’appoggio della nuova DC di Totò Cuffaro) e Lillo Massimiliano Musso che si era candidato nelle ultime elezioni comunali, ottenendo 661 voti e che, stavolta scenderà in campo con Forza del Popolo. Per dovere di cronaca, si riporta che nelle elezioni comunali del 2018, c’era un quarto candidato a sindaco, Renato Speciale del M5S che ha ottenuto 277 voti. Le liste collegate ai due candidati-sindaci sono entrambe composte da 16 candidati al consiglio comunale. Il sindaco che vincerà trascinerà con sé 10 consiglieri comunali, mentre all’opposizione ne andranno 6, di cui uno sarà il candidato sindaco che avrà ottenuto più voti tra quelli non eletti.
A Sambuca di Sicilia, si presentano Giuseppe Cacioppo, attuale vicesindaco, e Sario Arbisi, già assessore dell’uscente Ciaccio, che lo ha revocato dalla carica di assessore non appena ha formalizzato la sua candidatura a sindaco, grazie alla quale ha coalizzato comunque parte delle forze di sinistra e buona parte delle forze di destra, compresa la nuova DC. Nelle precedenti amministrative, l’uscente Leonardo Ciaccio (che oggi appoggia il suo vicesindaco) ha ottenuto 2.792 voti contro i 686 di Michele Gigliotta.
A San Giovanni Gemini, lo schieramento di centro-destra che ha sinora sostenuto il sindaco uscente Panepinto ha puntato le sue carte su Dino Zimbardo, attuale presidente del consiglio, il quale sta vedendosela con un avversario dello schieramento di centro-sinistra, cioè il neo specialista del mercato del lavoro presso il C.p.I., Rito Compilato, e con un avversario “civico”, il consulente aziendale Giovanni Miceli. Nel 2018, ci furono furono tre candidati: il sindaco uscente Giuseppe Panepinto che ha preso 2.245 voti, Nicola Giordano che ne ha preso 1.113 e Piero Alberto Ancona che ne ha avuti 1.794.
A Sant’Angelo Muxaro, l’uscente Angelo Tirrito lotta con Alfonso Caci, dopo che nel 2018 è stato eletto con 579 voti a fronte dei 387 dello sfidante di allora Maurizio Castaldo.
Per il comune di Santo Stefano di Quisquina, dove e’ stato presentato un solo candidato-sindaco, ai fini del raggiungimento del quorum del 50%, dal numero degli elettori totali sono detratti gli iscritti all’A.I.R.E., giusto art. 2 LR 03-04-2019.Il candidato sindaco di Santo Stefano di Quisquina è l’uscente Francesco Cacciatore, mentre la lista a lui collegata è denominata “agenda civica 2030” ed è composta da n.12 candidati al consiglio comunale.Nelle elezioni precedenti, la lotta è stata tra due candidati sindaci: quello eletto, attualmente in carica, Francesco Cacciatore, che ha ricevuto 2.365 voti e il suo sfidante, Salvatore Presti, che ha ottenuto 673 voti.