Dopo i ballottaggi delle elezioni amministrative e i funerali di Silvio Berlusconi, si torna a parlare di politica concreta e -dopo le dichiarazioni del deputato nazionale FdI Manlio Messina– sembra svanire l’avvicinamento di Raffaele Lombardo al partito di Giorgia Meloni.
Così adesso tutti i fautori del centro proclamano, a parole, prospettive comuni ed unitarie, ma mentre lo fanno, ecco il rumor di qualche organo di stampa che darebbe per prossimo il passaggio della vicepresidente dell’ARS Luisa Lanteri, deputata regionale di Piazza Armerina, da Forza Italia alla nuova Dc di Totò Cuffaro.
In quest’ultimo partito dovrebbe pure confluire -la stampa attribuisce l’indiscrezione al capogruppo Ars della DC Carmelo Pace– anche Carmelo Pullara, già deputato regionale della Lega, non eletto alle ultime competizioni regionali, pur essendo stato il candidato più votato del collegio di Agrigento per preferenze individuali.
Le voci in circolazione hanno dato anche un probabile ingresso nella giunta di governo regionale dello stesso Carmelo Pullara, prima in quota Lega e dopo in quota DC.
Intanto, la giunta di governo regionale si è finalmente riunita.
Assente per influenza l’assessore ai beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, il quale qualche giorno prima era entrato nuovamente in rotta di collisione con Renato Schifani per aver annunciato -senza averne parlato col governatore- un protocollo d’intesa con neo-sindaco di Taormina Cateno De Luca al fine di ampliare gli incassi del Comune -a discapito della Regione- in relazione agli spettacoli del Teatro Antico.
Si tratta dello stesso assessore che aveva provocato le ire del governatore per l’affaire della mostra di Cannes, quando il suo referato riguardava il turismo. In quell’occasione, Scarpinato ha dovuto abbandonare la poltrona del turismo e spettacolo per andare in quella dei beni culturali, con conseguente passaggio della sua collega di partito Elvira Amato dai beni culturali al turismo e spettacolo. Proprio Elvira Amato (mentre Scarpinato preannunciava il protocollo d’intesa col Sindaco di Taormina) rispondeva nettamente picche a Cateno De Luca che chiedeva di modificare lo statuto di TaoArte per dare maggiore influenza al Comune di Taormina nelle nomine della relativa governance.
Presente in giunta Mimmo Turano, ma -parrebbe- in un’atmosfera di gelo col governatore, tanto che l’assessore alla formazione è andato via immediatamente dopo la firma dell’ultima delibera all’ordine del giorno, senza fermarsi manco un minuto in più per convenevoli, saluti o eventuali chiacchiere sull’impegno elettorale dei suoi a favore dell’appena rieletto sindaco PD di Trapani, Giacomo Tranchida.
Impegno elettorale degli uomini di Turano che Fdi vorrebbe sanzionare con l’allontanamento dell’assessore alla formazione dalla squadra governativa di centro-destra.
Ma c’è un retroscena nell’assenza di Scarpinato e nell’immediato andar via di Turano?
Non è ancora dato saperlo con certezza.
Come non è dato sapere se corrispondono a realtà le voci sulla prossima sostituzione degli assessori di FI Giovanna Volo e Marco Falcone.
La prima, assessore alla salute, si sarebbe intanto rafforzata grazie alla nomina del dinamico e competente Salvatore Iacolino nella direzione regionale del dipartimento della pianificazione strategica del suo assessorato. Anche se i problemi, specie se consolidati, non si risolvono con la bacchetta magica e persino la governance delle AA.SS.PP. resta a galleggiare nel commissariamento straordinario.
Il secondo, assessore al bilancio, si sarebbe indebolito dopo la decisione della Corte dei Conti a Sezioni Riunite sul rendiconto regionale di gestione 2019, fortemente difeso e fatto proprio dall’assessore al bilancio.
La Corte dei Conti, con decisione del 9 giugno scorso, ha infatti impegnato la Regione a rideterminare il risultato d’amministrazione del 2019 per ben 127 milioni di euro. Il che significa che metà dell’accantonamento dei 255 milioni di euro previsto dall’ultima finanziaria regionale non potrà essere liberato per nuovi interventi finanziari.
Insomma, la situazione è assai complessa e difficoltosa. E, in casi simili, quando tutto sembra debba cambiare, può anche darsi che tutto resti com’è.