L’arcivescovo di Agrigento esprime prossimità umana ed evangelica ai soci della cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” di Naro.
La solidarietà del Governo regionale.
Nessun dubbio sulla natura dolosa dell’incendio che ha distrutto circa trenta ettari di terra, coltivata a grano, in contrada Gibbesi a Naro. Il fondo agricolo è uno dei beni confiscati alla mafia e passato in seguito alla gestione della coop “Le terre di Rosario Livatino-Libera terra”. E non è la prima volta, già l’anno scorso l’associazione ha subito per due volte incendi dolosi.
L’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, esprime prossimità umana ed evangelica ai soci della cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” di Naro.
Mons. Damiano auspica ancora una volta un impegno corale di tutti i cittadini dell’Arcidiocesi con cui manifestare piena solidarietà ai soci della cooperativa che si impegnano da anni nella lotta alla mafia e all’illegalità, coltivando i terreni confiscati ai mafiosi.
C’è da dire che nonostante i tre incendi dolosi che negli ultimi anni hanno distrutto le coltivazioni di lenticchie prima e di grano poi, la cooperativa Livatino prosegue il suo lavoro dimostrando di essere un avamposto di resistenza alla criminalità organizzata.
Alla cooperativa arriva anche la solidarietà dell’assessore regionale Luca Sammartino “per l’incendio doloso – scrive in un comunicato – che ha colpito i terreni coltivati a grano sul fondo confiscato alla mafia. L’attività della cooperativa è da sempre baluardo di legalità e testimonianza concreta di come possa impiantarsi il seme del lavoro e dell’impresa sana lì dove prosperava l’illegalità, facendo recuperare allo Stato e alla società porzioni di territorio. Al più presto mi recherò a Naro per incontrare i responsabili della cooperativa, la cui attività ispirata alla figura del Beato Rosario Livatino è esempio e stimolo per noi tutti».