Il 7 luglio scorso, pochi giorni fa, Aica proclamava: “Nessuna crisi idrica estiva per i comuni della fascia costiera dell’Agrigentino”.
Nella nota ufficiale di Aica si ringraziava l’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, che su richiesta del Consiglio di amministrazione di Aica, ha reso possibile un aumento della dotazione idrica.
Oggi 19 luglio, malgrado i toni trionfalistici e rassicuranti di giorno sette scorso la situazione che racconta la stessa Aica è questa: “Ieri è stata sospesa, per via di una rottura a carico dell’adduttore Favara di Burgio (gestito da Siciliacque) la fornitura idrica ai comuni di Ribera e Calamonaci e si è ridotta anche la dotazione idrica ad Agrigento.
Nello stesso pomeriggio, un guasto alla condotta del Voltano, nel tratto compreso tra il partitore di San Biagio Platani e Rentinara a Santa Elisabetta, in prossimità dell’attraversamento del fiume Platani, ha causato la sospensione della fornitura idrica ai comuni di Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Raffadali, Joppolo Giancaxio e Agrigento (limitatamente ai quartieri di Giardina Gallotti e Montaperto) e la riduzione dell’approvvigionamento idrico ad Agrigento, Favara, Aragona, Comitini e Porto Empedocle”.
Le parole e i proclami stanno a zero e non poteva essere diversamente quando le criticità del servizio stanno, non solo, nella scarsità delle risorse idriche ma anche nelle pessime condizioni del sistema delle condotte idriche.
Senza ringraziare alcuno, si farebbe prima e meglio gestire con competenza le risorse idriche e le condotte per evitare di mortificare l’utenza con un’erogazione idrica di due ore ogni sei giorni, come accade nella zona 12 di Favara.