La prima commissione legislativa ARS ha dato il via libera al disegno di legge per l’elezione diretta del presidente e del consiglio delle ex province.
Il testo esitato dalla commissione affari istituzionali, presieduta dall’on. Ignazio Abbate, dovrà adesso passare al vaglio della commissione bilancio, prima di approdare nell’aula ARS per l’approvazione finale.
Intanto, giorno 5 agosto l’ARS va in ferie e quindi i tempi non saranno così veloci come si può pensare, specialmente se pensiamo alle dichiarazioni che in questi giorni ha fatto l’on. Gaetano Galvagno, presidente dell’ARS, aveva lasciato intendere che la riforma siciliana è legata a quella nazionale sull’abrogazione della legge Del Rio che prescrive un’elezione di secondo grado del presidente e del consiglio provinciale.
D’altronde, i due componenti della commissione affari istituzionale di FdI, on. Marco Intravaia e e on. Giusi Savarino, rimarcano il legame tra il disegno di legge appena esitato in commissione e la previa abrogazione della legge Del Rio. In un comunicato-stampa congiunto, infatti, scrivono: “l’iter prevede ora l’esame della Commissione Bilancio e poi dell’aula ed è connesso all’atteso provvedimento con cui il governo nazionale cancellerà la riforma Del Rio”.
In ogni caso, i due deputati regionali di FdI mostrano soddisfazione per la reintroduzione del suffragio universale diretto, previsto dal disegno di legge esitato, tant’è che affermano: “Finalmente sarà reintrodotto il voto diretto, restituendo ai cittadini la parola che era stata loro negata dalla nefasta abolizione delle Province voluta dal governo Crocetta all’insegna della demagogia e che ha comportato pure gravi ricadute sui servizi”.
Indi, Intravaia e Savarino aggiungono: “In base alla norma approvata in prima commissione si dovrebbe andare al voto nella sessione primaverile, dal 15 aprile al 30 giugno”.
Ma mostrano insoddisfazione per la mancata previsione della figura del consigliere provinciale supplente, affermando infine: “In aula riproporremo la figura del consigliere supplente”.
Maggiore entusiasmo invece trasmette il democristiano on. Ignazio Abbate, presidente della prima commissione, affermando quanto segue: “La riforma alla quale stiamo lavorando incessantemente fin dal nostro insediamento vede l’apporto, in qualità di relatore in commissione, del professore Antonio Barone che ringrazio”.
“Adesso ”- dichiara ancora l’on. Ignazio Abbate– “prosegue l’iter che porterà al ritorno delle province, colmando un vuoto che ha creato soltanto disservizi e stiamo rispettando la tempistica che ci eravamo dati: esitare il testo prima della chiusura estiva per essere incardinato, poi, dall’Aula per l’esame e il voto finale, che si prevede possano avvenire già a settembre, alla ripresa dei lavori“.
Da parte sua, invece, l’on. Andrea Barbaro Messina, deputato regionale DC ed attuale assessore alle autonomie locali, così si esprime: “Onoriamo un impegno assunto con i siciliani in campagna elettorale nella realizzazione delle grandi riforme istituzionali”.
“Nei territori si tornerà al voto come un tempo”- dichiara a sua volta il capogruppo della Dc all’Ars, Carmelo Pace, aggiungendo che questa è “una riforma fortemente voluta dalla Democrazia Cristiana, che sin dall’inizio della legislatura ha sostenuto il lavoro del presidente I Commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate. Quello di oggi è un altro passo verso un processo di riorganizzazione del sistema degli enti locali in Sicilia, non più procrastinabile“.
Anche Forza Italia gioisce per l’approvazione in prima commissione del disegno di legge. Il capogruppo all’ARS Stefano Pellegrino dice che “Oggi si è compiuto un passo importante per la democrazia, per restituire ai cittadini voce in capitolo rispetto alla vita di istituzioni essenziali come le province. Dopo troppi anni da una riforma disastrosa imposta dal Governo Crocetta, sarà possibile ridare fiato e vera rappresentatività a questi enti intermedi che sono essenziali per dare servizi ai cittadini in tanti settori essenziali”.
Dichiarazioni del tutto diverse provengono invece dal gruppo parlamentare M5S all’ARS.
“In un momento di totale crisi economica e sociale per la Sicilia, i partiti che sostengono Schifani esultano per l’approvazione all’ARS del disegno di legge che resuscita le province. In Commissione Affari Istituzionali però da un lato esultano per la reintroduzione della politica negli enti intermedi, ma dall’altro si lanciano gli stracci perché non sono d’accordo praticamente su nulla, comprese le funzioni e le competenze stesse degli ex enti di area vasta”.
A dirlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Martina Ardizzone e Angelo Cambiano, anche loro componenti della prima Commissione all’ARS, a proposito dell’approvazione del disegno di legge sulla reintroduzione delle Province.
“La maggioranza” – sottolineano Ardizzone e Cambiano – “risulta spaccata su tutti i fronti meno che uno, ovvero assicurare organi elettivi, ma poi non hanno accordo su nulla, a partire dalle dimensioni dei collegi, passando per la percentuale di sbarramento, alla data stessa delle elezioni”.