Il Premio riguarda idee di restauro o di rigenerazione urbana presentati da quei Comuni della Sicilia che si pongono come veri e propri borghi ricchi d’arte, d’architettura, d’archeologia o semplicemente di bellezze naturali che assurgono a veri e propri tesori.
Si tratta di due premi, anzi: uno da 5 mila euro, che verrà erogato da Fondazione Sicilia, ed uno di 3 mila euro che verrà dato dall’associazione Borghi dei Tesori.
E’ la seconda edizione del Premio.
La prima è stata vinta l’anno scorso dal borgo di Calatafimi-Segesta per il recupero dell’antico orologio e della campana della Matrice che domina l’abitato e dal borgo di Portopalo di Capo Passero per il recupero nel segno dell’arte dei vecchi magazzini portuali.
Quest’anno partecipano 28 comuni della Sicilia, ciascuno con un’idea progettuale per recuperare un bene del proprio territorio, come dall’elenco qui a seguire:progetti per i borghi dei tesori.
Di questi 28 comuni, ben sei appartengono alla provincia di Agrigento ed intendono recuperare un proprio bene mediante il restauro o mediante un intervento di rigenerazione urbana.
Il premio verrà assegnato mediante votazione online (che è già in corso e durerà sino al 31 agosto) alla quale possono partecipare tutti, collegandosi qui, dopo aver eventualmente visionato la descrizione di ciascuno dei 28 progetti unitamente alla foto rappresentativa di esso.
L’anno scorso, per la prima edizione del Premio, i progetti dei borghi vincitori sono stati selezionati dal comitato scientifico dell’associazione Borghi dei Tesori.
I sei borghi agrigentini in competizione, quest’anno, sono:
NARO, col progetto Un cannocchiale e una panchina gigante sul belvedere della Valle del Paradiso, la cui realizzazione concorrerebbe alla rigenerazione urbana della piazza Francesco Crispi, detta anche chianu ‘u carminu, dove sino agli anni settanta si svolgeva il mercato settimanale cittadino. Da questo posto si può ammirare la valle del Paradiso che è una distesa di campagne impiantate a mandorleti, uliveti, vigneti che danno una sensazione di idillio bucolico ed immaginare la leggenda del Crastu ‘o Carminu che impazzava col suo cavallo e con una pelle di montone sul capo in un’epoca imprecisata o forse senza tempo.
MONTEVAGO, col progetto Una “scatola del tempo” per valorizzare la storia del paese. Un progetto che prevede una scatola del tempo in cui ritrovare i personaggi più rappresentativi della storia di Montevago unitamente ad un percorso di sensibilizzazione e sostenibilità ambientale. Il progetto realizzerà programmi di educazione al patrimonio storico, culturale e ambientale, rivolti agli alunni della scuola primaria e secondaria. Il bene da recuperare è l’area dei sono ruderi della Chiesa Madre nell’antica Montevago distrutta dal terremoto del ’68.
CAMMARATA, col progetto Pannelli braille e sistema audio per un turismo più inclusivo, i cui destinatari sono prioritariamente gli ipovedenti e i non vedenti, ma lo sono anche le persone normodotate. L’idea è quella di presentare i tesori cammaratesi che si trovano lungo il tragitto (dotato di idonee strisce sulla pavimentazione a guidare i non vedenti) che si snoda lungo via Roma e da Piazza degli agostiniani scalzi alla piazzetta antistante la torre del castello, accedendo alle informazioni turistiche grazie a un sistema audio dotato di cuffie, di facile utilizzo -in virtù di speciali tastiere e comandi- anche per ipovedenti e ciechi, che saranno comunque dotati di pannelli braille.
CALTABELLOTTA, col progetto Il restauro del locale di accesso all’Eremo di San Pellegrino,
un luogo suggestivo, in un antico borgo siciliano. La leggenda narra che proprio in questo eremo, il santo patrono di Caltabellotta sconfisse il drago che terrorizzava il borgo. L’eremo, a causa delle infiltrazioni d’acqua, non versa oggi in buono stato di conservazione. Di qui, gli interventi proposti dall’ associazione locale Peregrinus per il restauro dell’ingresso al piano nobile dell’edificio e della balconata della chiesa.
BURGIO, col progetto Il restauro delle mummie preziose del Museo dei Cappuccini, proposto dall’ associazione Prospera Civitas che intende realizzare un intervento di pulizia e restauro delle mummie ospitate nel museo allestito nel contesto architettonico della chiesa e del convento dei Cappuccini. Il progetto prevede anche la pulitura e il restauro degli abiti e dei monili del corredo funebre di questi religiosi e laici appartenenti alla comunità dei frati cappuccini di Burgio che,
tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, grazie alla tecnica dei “colatoi”, si dedicarono alla cura e alla conservazione dei corpi mummificati.
BIVONA, col progetto Murales e un nuovo pannello per valorizzare il quartiere La Batìa, che è un
antico quartiere di Bivona, di cui l’Associazione Sole sui Sicani intende prendersi cura, proponendo interventi di mantenimento dei murales già realizzati dagli artisti locali e interventi per realizzarne di nuovi, collocando anche un pannello in maiolica con l’effigie di Santa Rosalia, patrona del borgo.