Non c’è pace nella vicenda delle graduatorie per le assunzioni al Centro per la Formazione Permanente e l’Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario (Ce.F.P.A.S.), avviate l’ultimo giorno dello scorso anno (31 dicembre 2022) tramite procedure selettive rivolte a personale dei seguenti 3 profili: affari generali e legali; economico-finanziario; risorse umane.
Ad inizio di quest’anno, il Segretario Generale della CGIL FP, Angelo Polizzi, data lettura alla delibera dell’ultimo dell’anno precedente, richiede per iscritto l’annullamento in autotutela della medesima delibera, in ragione di presunti vari vizi di legittimità.
Il Ce.F.P.A.S., nelle more di un approfondimento, sospende la delibera di avvio delle procedure selettive e, lo scorso aprile, il commissario straordinario dell’epoca dispone che il direttore revochi la delibera in questione, ravvisando che l’illegittimità evidenziata dalla CGIL FP fosse concreta.
Tale revoca però non è mai stata effettuata dal direttore.
Il busillis è: il Ce.F.P.A.S. (quale ente pubblico regionale con personalità giuridica e con funzioni complementari a quelle dell’assessorato regionale alla salute) è destinatario -come le ASP- di norme speciali anche in materia di reclutamento del personale?
Se la risposta è sì, le graduatorie vanno approvate e quindi le assunzioni fatte. Se la risposta è no, vanno revocati gli atti relativi alle assunzioni.
Secondo Franco Luigi Grasso Leanza, dirigente de servizio 5 del DASOE (dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico), la risposta è no.
Secondo Salvatore Iacolino, dirigente generale del DPS (dipartimento per la pianificazione strategica) dell’assessorato regionale alla salute, la risposta deve essere rimessa all’oggettiva e motivata valutazione del direttore del Ce.F.P.A.S., nonostante il commissario straordinario pro-tempore Giovanna Segreto (attuale dirigente generale del dipartimento regionale dell’istruzione, dell’università e del diritto allo studio) abbia impartito a suo tempo la direttiva di procedere alla revoca della delibera di avvio del procedimento.
Ma chi ha ragione?
Secondo il gruppo PD all’Ars vanno subito annullati in autotutela gli atti relativi all’avvio del procedimento e all’approvazione delle graduatorie vanno subito annullati in autotutela.
Infatti, il gruppo assembleare dei deputati regionali del PD ha presentato un’apposita interrogazione, di cui è prima firmataria Valentina Chinnici, chiedendo all’assessore regionale alla salute, Giovanna Volo, un’azione ispettiva e l’annullamento in autotutela di tutti gli atti relativi alle assunzioni.
“Assunzioni” -dice la Chinnici– “effettuate in pieno agosto, ripescando una delibera la cui applicazione era stata sospesa in autotutela dall’Ente stesso”.
“Appare singolare” – argomentano i deputati regionali PD nell’interrogazione – “come il dipartimento regionale per la pianificazione strategica, che dovrebbe svolgere funzioni di organo di controllo, a fronte delle molteplici criticità gestionali e dubbi di legittimità che emergono dagli atti istruttori acquisiti in risposta ad accesso agli atti con nota DPS prot. 42244 del 26.07.2023, abbia invece rimesso alla discrezionalità del direttore dello stesso Ente le valutazioni sulla conferma o sulla revoca dei provvedimenti da egli stesso adottati”.
Cosa succederà adesso?
Prenderà in mano la situazione lo stesso presidente della regione, Renato Schifani, come ha spesso fatto in altre situazioni aggrovigliate di cui è stata messa in dubbio la legittimità e trasparenza?
Staremo a vedere.