Nei giorni scorsi, questa testata online ha riportato la notizia secondo cui anche i terreni in territorio di Licata saranno irrigati con l’acqua della diga San Giovanni.
A fronte di tale notizia il consigliere comunale di Naro, Lillo Licata, ha detto a chiare lettere che “il prelievo di due milioni di metri cubi d’acqua dalla diga San Giovanni di Naro per portarli a Licata” sarebbe davvero
“un brutto colpo basso a discapito di tutti gli agricoltori naresi”.
“Nella qualità di presidente della commissione consiliare Agricoltura del comune di Naro” -ha continuato Lillo Licata- “mi metterò subito in contatto con il sindaco della mia città Maria Grazia Brandara per incominciare eventualmente a organizzare incontri con i produttori naresi, per informarli della situazione ed attivare ogni forma civile di protesta”.
“L’ assessore regionale all’agricoltura Sammartino non può scatenare una guerra tra poveri a discapito dei naresi”-ha detto infine il consigliere comunale di Naro, proponendo per converso “il completamento della diga Gibbesi” e il suo utilizzo.
Le dichiarazioni di Lillo Licata stanno riscuotendo condivisioni e commenti favorevoli nei social da parte di molti agricoltori naresi e non solo.
La sindaca Mariagrazia Brandara, chiamata in causa sulla questione, dice di aver chiesto un appuntamento sia all’assessore regionale all’agricoltura, Luca Sammartino, sia al segretario generale delll’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, per vederci chiaro.
“Se la diga San Giovanni ha acqua a sufficienza per tutti, nulla quaestio”-afferma Mariagrazia Brandara, seconda la quale “bisogna avere contezza della quantità d’acqua impiegata nelle ultime annate agricole per l’irrigazione dei terreni serviti dal consorzio di bonifica di Agrigento”.
“Se l’irrigazione dei terreni serviti lascia la disponibilità di due milioni di metri cubi d’acqua, allora questi potranno essere usati per i campi in territorio di Licata”- precisa il sindaco di Naro. “Ma se così non fosse”-conclude- “sarebbe del tutto illogico e impensabile di sottrarre acqua ai produttori agricoli che operano in territorio di Naro”.