Sono in distribuzione le bollette della Tari, quelle che dovevano arrivare ai contribuenti entro il passato mese di giugno. Responsabile del ritardo a dire del sindaco è l’opposizione in Consiglio comunale che si sarebbe incaponita a modificare il regolamento sulla tassa causando lo slittamento della bollettazione. Di diverso avviso è l’opposizione secondo la quale l’amministrazione avrebbe potuto procedere all’invio delle bollette e ricorrere al conguaglio finale.
Ogni parte afferma di avere operato bene, fatto sta che sembra di essere su “Scherzi a parte” con l’inoltro all’utenza di avvisi di pagamento Tari 2023 con le sei rate delle quali le prime tre con scadenza nel solo mese in corso, settembre. Precisamente due rate scadono lo stesso giorno il 15, quando le bollette sono state consegnate ai cittadini in data posteriore e alcuni, oggi è il 21 settembre, non l’hanno ancora ricevuta; mentre la terza rata ha la scadenza del 30 settembre. Le scadenze delle altre tre rate sono: il 31 ottobre, il 30 novembre e il 31 dicembre.
Ora è chiaro che siamo su Scherzi a parte, se non dove? Come è possibile parlare di sei rate se due di esse scadono lo stesso giorno? Ci prendono decisamente in giro. Oppure l’amministrazione comunale per rata intende il modello cartaceo per il pagamento e non ciascuna delle parti in cui viene suddiviso un pagamento spalmato nel tempo.
Ho cercato di parlare di queste cose con il sindaco, chiamato al telefono non mi ha risposto. Non è tenuto a rispondere, diversamente lo sono io per completezza dell’informazione.
Ipotizzo allora che i tempi stretti hanno costretto Palumbo a fare questo tipo di rateizzazione perchè il regolamento prevede sei rate e tante devono essere. Il regolamento?! Questo strumento viene suonato liberamente, come il suonatore preferisce suonarlo. Secondo il regolamento le rate devono essere sei e tutte con scadenza fine mese, ragione per la quale quelle con scadenza giorno 15 sono fuori regola. E’ tutto un parapiglia di enormi proporzioni.
E se le giustificazioni ci sono tutte, nessuna giustifica agli occhi dei cittadini ciò che sta accadendo. Questo aggravato da un servizio reso assolutamente in maniera poco adeguata. A tal proposito consiglierei al sindaco di non pubblicare sui social foto e notizie trionfalistiche sulle bonifiche nelle diverse zone della città. Una corretta esecuzione di ciò che è previsto nel capitolato d’appalto eviterebbe sul nascere le opere di bonifica. Facciamo crescere l’erba per mesi per poi prenderci il merito degli interventi di bonifica?
I favaresi che hanno sempre pagato continueranno a farlo con tutte le contraddizioni della Tari e del servizio di igiene ambientale, ma dovrebbe essere il tempo di pensare diversamente ai cittadini virtuosi, di rispettarli facendo sentire loro l’impressione di vivere in una città davvero amministrata.