Il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli, li procuratore della repubblica di Palermo, Maurizio Di Lucia, lo storico e italianista polacco, Leszek Kazana, il consigliere della corte d’appello di Caltanissetta, Giovanbattista Tona, il presidente emerito della camera dei deputati, Luciano Violante.
Sono stati loro i protagonisti del III incontro annuale sulla giustizia, organizzato dalla Fondazione Sciascia, nella sede di Racalmuto, sul tema: A ciascuno il suo: la (impossibile?) fiducia nella giustizia.
L’incontro è stato moderato da Enzo Sardo, scrittore e saggista, ed è stato introdotto dal saluto del Sindaco Vincenzo Maniglia.
Nella sala, colma al limite della capienza, era presente anche una folta rappresentanza delle classi quinte dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Galileo Galilei di Canicattì, con in testa la dirigente scolastica Rosetta Cartella e alcuni docenti, tra cui Patrizia Marchese Ragona e Antonio Comparato.
Molto seguiti gli interventi degli oratori, a partire dal vicepresidente del CSM, Fabio Pinelli, il quale ha detto che talvolta si ha l’impressione che i magistrati sembrano occuparsi della magistratura e non dei cittadini, i medici della sanità e non dei pazienti, gli insegnanti delle scuole e non degli alunni.
Fabio Pinelli ha inoltre detto che la giustizia è tale solo se la parola del giudice arriva chiara e in tempo, solo se arriva territorialmente omogena e tendenzialmente prevedibile.
Maurizio De Lucia ha esordito dicendo che Leonardo Sciascia deve essere molto amato a Racalmuto a vedere la sala piena e a percepire che, già entrando nel paese, si sente la sua presenza.
Il procuratore di Palermo ha detto pure che dai libri di Sciascia si apprende tanto e che lui ha conosciuto la Sicilia sui libri di Sciascia prima che dall’esserci venuto a lavorare e vivere.
Con riferimento alla fiducia nella giustizia, Maurizio Di Lucia ha precisato che si tratta di una fiducia di sistema che può essere rafforzata nella misura in cui il sistema sia efficiente.
Laszek Kazana ha fatto un vibrante intervento, parlando dell’opera di Sciascia Porte Aperte e soffermandosi sulla pena di morte che in Polonia è stata abolita solo trent’anni fa e che è sempre un impedimento per la realizzazione del processo di fiducia nella giustizia.
L’italianista polacco ha raccontato l’aneddoto di Brandys, il giudice polacco che, per non condannare a morte un uomo, è fuggito dalla camera di consiglio, portando con se la toga e tutti i verbali del processo, lasciando poi la professione di magistrato e intraprendendo quella di scrittore.
E’ stata poi la volta di Giovanbattista Tona, che si soffermato sulla differenza tra fiducia e consenso, affermando che il magistrato deve cercare la fiducia e non il consenso.
Il consigliere della corte d’appello nissena si è dimostrato un vero appassionato della scrittura di Leonardo Sciascia, rivelando che lo scrittore nelle sue opere non ha mai parlato di processo. Anzi, il termine processo è proprio bandito dai suoi testi, nei quali manca l’interesse alla procedura, poiché il diritto viene da egli inteso come ragione e quindi il suo interesse si concentra sulla giustizia sostanziale.
Infine, Luciano Violante si è collegato in video-conferenza ed ha sottolineato, tra l’altro, come il problema della separazione delle carriere o quello delle intercettazioni non risolve il problema della giustizia, nella quale oggi si riversa una quantità di lavoro che sembra non assorbibile.
Il presidente emerito della camera ha poi sottolineato come la Costituzione non debba essere implementata, ma interpretata, poiché diversamente viene meno il valore della giurisprudenza costituzionale.
L’unica forma di implementazione delle Costituzioni è l’interpretazione in senso sistematico-evolutivo da parte della giurisprudenza -ha detto Luciano Violante.
Alla fine dell’incontro, l’avvocato Giovanni Tesè ha fatto dono al vicepresidente del CSM, Fabio Pinelli, di una copia della relazione al titolo Fede e diritto, letta da Rosario Livatino il 30 aprile 1986 durante un convegno. Una relazione contenente aggiunte e correzioni a mano dallo stesso Livatino.
L’evento è stato registrato integralmente da Radio Radicale ed è rinvenibile qui.