La guerra Hamas-Israele porta indirettamente alla ribalta un problema di estrema gravita: quello dell’esigenza di essere autosufficienti nell’approvvigionamento energetico.
Così, dopo i noti fatti Ucraina-Russia che hanno influito e possono continuare ad influire sulle forniture in Europa e in Italia dal metanodotto russo, ecco un altro avvenimento che potrebbe influire negativamente sulla fornitura di gas dal nord Africa musulmano.
Di ciò ha parlato anche Nicola Lanzetta, direttore Italia del gruppo ENEL, nel corso dell’evento di Rcs Academy Transition to Net Zero – Innovare l’Energia.
I recenti accadimenti geopolitici” -ha osservato Lanzetta– “dimostrano la strategicità dei rigassificatori e quello di Porto Empedocle non può che essere un’opera strategica e indispensabile, per fronteggiare eventuali nuove crisi energetiche a livello internazionale”.
Del resto, martedì scorso, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha incontrato a Roma l’amministratore delegato di Enel, Flavio Cattaneo, per comunicare l’avvenuta proroga della scadenza di fine lavori, necessaria per poter realizzare il rigassificatore di Porto Empedocle.
A proposito dell’incontro con l’amministratore delegato ENEL, il presidente della regione ha affermato: “Abbiamo rimarcato ancora una volta l’importanza dell’infrastruttura Lo sviluppo del terminale on shore di Porto Empedocle darà un importante contributo per diversificare gli approvvigionamenti energetici e costituire un’opportunità di sviluppo per il Mezzogiorno, sia in termini di contributo alla creazione di un hub energetico nel Mediterraneo sia in termini di ricadute occupazionali e di sviluppo e riqualificazione del territorio”.
Martedì scorso, da parte sua, il direttore ENEL, Nicola Lanzetta ha pure sottolineato come “il rigassificatore di Porto Empedocle debba essere dichiarato un’infrastruttura strategica per il Paese per diversificare le fonti di approvvigionamento. Lo riteniamo indispensabile”.
D’altra parte, a metà settembre, l’Autorità di distretto portuale aveva rinnovato la concessione all’Enel dell’area portuale esterna al Molo di levante relativa al progetto di costruzione del rigassificatore a Porto Empedocle.
Il progetto Enel, fatto 10 anni fa, prevede un investimento di circa 600 milioni di euro che oggi non sono più sufficienti e probabilmente dovrebbero essere portati ad un miliardo.
Per realizzare il rigassificatore occorrerebbero probabilmente altri 5 anni, con l’impiego di un migliaio di lavoratori, compresi quelli dell’indotto.
Il rigassificatore di Porto Empedocle potrebbe rifornirebbe il nostro Paese con più di 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno (10% fabbisogno nazionale, che attualmente è di 76 miliardi di gas annui), riducendo la dipendenza dalla Russia (da cui l’Italia riceve 29 miliardi di metri cubi) ed eventualmente dall’Algeria (da cui l’Italia riceve quasi il 28% del gas necessario al fabbisogno)