Una due-giorni davvero entusiasmante per la Città di Naro che ha aperto al pubblico il suo castello medievale, il fondo antico della biblioteca Feliciana, la chiesa gotica di Santa Caterina d’Alessandria, il santuario di San Calò, la Chiesa Madre ed il suo oratorio, la chiesa barocca di San Francesco con l’annesso oratorio di Santa Barbara.
Tanti visitatori incuriositi e a tratti affascinati, provenienti da tutta la provincia e dal comune capoluogo, per fruire delle giornate FAI-di-Autunno nella Città Fulgentissima.
Il programma prevedeva la visita ai monumenti prima citati, ma i visitatori, numerosissimi, hanno sconfinato in altre zone della Città: soprattutto nella Via Vanelle con i suoi stupendi murales, realizzati da piccoli artisti in erba, provenienti da tutte le parti del mondo, ed accomunati dalla frequenza dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e dal prof Calogero Saverio Vinciguerra, docente dell’accademia, il quale ha guidato -l’anno scorso e quest’anno- gli studenti del corso di metodologie e tecniche dell’affresco della scuola d’arte fiorentina nelle attività di formazione, tirocinio ed orientamento presso la Città di Naro.
Un successo incredibile di pubblico, dicevamo, con riferimento specialmente alla giornata di domenica. Tutte le strade del centro storico piene, colme e ricolme, fluttuanti di gente che è andata a costituire -nei monumenti visitati- l’uditorio degli apprendisti ciceroni della scuola secondaria di II grado Federico II di Naro, diretta dal dirigente scolastico Rosa Cartella ed impegnata con i docenti tutor del progetto apprendisti ciceroni: prof. Giusi Alaimo, Loredana Carraggi, Romina Terranova, Salvo Trupia e Calogero Verde (il quale è anche presidente della Pro-Loco La Fulgentissima)
E’ stata proprio questa la vera sorpresa delle giornate Fai-di-Autunno: la presenza degli alunni dell’Istituto Tecnico Federico II nel ruolo di guide in erba, di ciceroni in formazione, di narratori delle storie dei luoghi e dei beni d’arte: ragazzi svegli, entusiasti, coinvolti e coinvolgenti.
E poi i fruitori delle due giornate: un delizioso caleidoscopio di coppie, famiglie, gruppi, associazioni, sodalizi (provenienti da Agrigento, Porto Empedocle, Canicattì, Licata, Favara, Palma Montechiaro e da ogni dove della provincia di Agrigento e, in parte, anche da quella di Caltanissetta e di Palermo. Una folla oceanica, in mezzo alla quale facevano capolino anche il responsabile della delegazione FAI di Agrigento, avv. Giuseppe Taibi, i volontari agrigentini FAI-Giovani, il sindaco Mariagrazia Brandara, l’assessore al turismo Angelo Scanio.
Il punto fermo è stato la magnificenza storica dei luoghi da visitare; la sorpresa è stato invece lo zelo e la passione degli apprendisti ciceroni che si sono trovati di fronte ad un uditorio di visitatori davvero vasto, vastissimo, che -se il primo giorno è stato costituito da folti gruppetti radunati nei vari momenti della giornata- il secondo giorno è stato formato da vere e proprie folle, piccole folle, di persone attratte e conquistate dallo splendore e dalla peculiarità della storia, dei luoghi e dei beni culturali della città fulgentissima.