Nemmeno la pioggia che inizialmente picchiava, anche forte, è riuscita a fermare la marea di gente che ha invaso le strade principali di Canicattì per manifestare a favore del potenziamento dell’ospedale Barone Lombardo.
Davvero una marea di gente, col democristiano Totò Gioacchino Baio, sindaco di Castrofilippo, in fascia tricolore, alla testa di una delegazione di suoi concittadini; con Simone Di Paola, segretario provinciale del PD; con Tonino Lo Brutto, referente provinciale per la Rete Civica della Salute e componente del comitato civico pro-ospedale di Canicattì (organizzatore della manifestazione); con Lillo Licata, consigliere comunale di Naro a capo di una delegazione della città fulgentissima; con il già sindaco di Campobello di Licata, Antonio Pitruzzella, ed i suoi concittadini; con alcuni amministratori e consiglieri comunali dei vari comuni del distretto socio-sanitario AG3; con cittadini singoli spontaneamente giunti a manifestare.
Ma la risposta è venuta soprattutto dalle associazioni e dai comitati, è venuta dagli studenti dei licei, dalle associazioni di categoria e dai sindacati, dal Cartello Sociale della provincia di Agrigento, dal clero, dal comitato Santissimo Crocifisso, dai volontari del Sacro Cuore della Cappella dell’Ospedale, etc…
In testa, Salvatore Castellano, storico esponente di sodalizi per i diritti del malato, oggi tra i principali fautori del Comitato che ha organizzato la manifestazione a favore del potenziamento (con dirigenti medici, personale e risorse strumentali) del presidio ospedaliero Barone Lombardo che serve l’hinterland comprendente sia Comuni del pertinente distretto (Canicattì, Camastra, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto e Ravanusa) sia quelli vicini, compresi alcuni della provincia di Caltanissetta (in maniera massiccia, Sommatino e Delia).
Purtroppo, negli ultimi anni, l’ospedale di Canicattì ha subito un processo di depotenziamento.
Il reparto di chirurgia che, sino ai tempi del primario Michele Ricotta, era considerato un’eccellenza, oggi è a rischio chiusura per mancanza di dirigenti medici; anzi nei mesi scorsi era stato chiuso, per poi essere riaperto con limitazioni.
Nell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, l’estate scorsa, sono stati sospesi i ricoveri, con l’annuncio altisonante che dovevano essere riattivati dopo le ferie estive, ma ancora nulla è successo e il presidio ospedaliero resta privo dell’unica area di terapia intensiva che funzionava e serviva a salvare vite umane.
Nei giorni scorsi si è addirittura paventata la chiusura del Centro Trasfusionale che una volta funzionava h24 ed ora funziona soltanto la mattina ed addirittura potrebbe essere chiuso da un giorno all’altro.
Martedì prossimo, alle ore 11,30, l’assessore regionale per la salute, Giovanna Volo, sarà audita nella sesta commissione legislativa permanente dell’ARS (quella che si occupa dei problemi della sanità) in merito alle criticità del P.O. Barone Lombardo di Canicattì. Saranno presenti: il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo; il dirigente generale del dipartimento regionale per la pianificazione strategica, Salvatore Iacolino; il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia e il rappresentante del comitato civico pro ospedale Barone Lombardo di Canicattì, Salvatore Licari.
Intanto, la manifestazione popolare è stata conclusa al grido di “Forza, forza, non molleremo” ed i manifestanti sembrano decisi davvero a non mollare, sino a quando non si fermerà il processo di depotenziamento dell’ospedale di Canicattì, per avviare una nuova stagione di potenziamento in termini di risorse umane e professionali e di strumentistica diagnostica e terapeutica moderna, funzionale e all’avanguardia.