Dopo l’articolo che denuncia lo stato inaccettabile nel quale si trova il cimitero di Fontana degli Angeli, si è alzato un vespaio con messaggi ad “una voce” del sindaco indignato sui social per le non verità e commenti ai danni del giornalista, in gran parte di persone a lui molto vicine. Una sorta di gioco pericoloso contro la stampa e contro il giornalista che dal canto suo, ha abbondantemente dimostrato con la sua storia di non temere le provocazioni o le intimidazioni velate o non velate. Ed ha anche dimostrato di poter provare con documenti ogni singola parola delle notizie raccontate.
Ieri sulla particolare vicenda si è espresso il partito di Fratelli d’Italia. Adesso è la volta dei consiglieri comunali Miriam Indelicato, Giuseppe Lentini, Paolo Dalli Cardillo, Antonio Cipolla e Mariano Lombardo. Ecco cosa dicono:
“Il Sindaco posta la stessa foto pubblicata dalla stampa dove si evince lo stato di abbandono del cimitero Fontana degli Angeli e vuole venderla per cartolina…
Noi vi mostriamo com’era allora è com’è adesso, oggi è praticamente raso al suolo , arido e colmo di rami secchi.
Il Sindaco dimentica che quel luogo di culto per essere dignitoso dovrebbe essere curato quanto meno mensilmente, irrigato e decespugliato per il rispetto dei defunti, invece fa finta di non vedere anzi osanna la manutenzione e il suo stato con tanto di post sui social. Ormai l’unica cosa che sa fare il Sindaco è rigirare la frittata, scaricare le colpe su terzi e farsi passare per vittima; se usasse la stessa solerzia con cui si difende da ogni critica ricevuta (fatte solo al fine di trovare una soluzione agli innumerevoli problemi che sono sotto gli occhi di tutti e non per attaccare) per amministrare efficientemente, Favara sarebbe fiore all’occhiello della Provincia.
Signor sindaco, apra gli occhi e le orecchie non si chiuda nelle sue convinzioni poiché non viviamo nella fiaba della sua propaganda elettorale, la realtà non è quella che si vuole raccontare, ma quella triste ed evidente di un paese allo sbando su tutti i fronti e il cimitero lugubre ne rispecchia solo una piccola parte”.
È chiaro che questa storia è destinata a continuare perché altri vorranno intervenire e anche perché non mi va di abbassare la testa e subire offese per il principio a me molto caro sulla libertà d’opinione, sulla tutela della dignità delle persone, sul confronto sempre e comunque, sulla democrazia. Favara non è un gioco di carusi nervosi e Palumbo deve farsene una ragione.